mercoledì 28 agosto 2019

Pelle di foca - Melania d'Alessandro

Ecco un altro libro di cui mi sono profondamente innamorata. Il romanzo di Melania D'Alessandro nasce per dare voce non soltanto alle bellissime leggende irlandesi dalle quali pesca volutamente a piene mani, ma anche a coloro che si reputano da sempre degli outsider. 

Una neonata viene trovata la notte di Samhain da un pescatore, Fergus. E' stata abbandonata sulla spiaggia e l'uomo è convinto che vi sia stata deposta dalle Selkie. Incurante delle superstizioni - pur essendo il primo a crederci - decide di adottarla e crescerla come una figlia propria. Reduce dalla prematura morte della moglie Maire, l'uomo riuscirà a trasmettere tutto il proprio amore paterno a quella creaturina che pare proprio essere una Selkie in tutto e per tutto, dai lineamenti al colore della pelle e dei capelli, fino ad arrivare a quella che pare una prova inequivocabile: le sue piccole mani palmate. 
L'infanzia di Brennalyn trascorre gioiosa ma protetta dalla campana di vetro costruita dall'amore di babbo Fergus che, convinto delle future sorti della piccola, cerca di crescerla lontana dai pregiudizi dei propri compaesani e raccontandole storie meravigliose popolate da Selkie e personaggi incantati. Purtroppo l'impatto con la società sarà doloroso per entrambi, sebbene Brenna cerchi di mantenere ben salda la propria forza: un giorno, infatti, abbandonerà il mondo conosciuto e tornerà a far parte del popolo delle Selkie, la sua vera famiglia. 

Personalmente mi sono ritrovata moltissimo nella figura di Brennalyn. Non ho avuto un'adolescenza facile, costante vittima degli scherzi e delle cattiverie gratuite dei miei coetanei a causa del mio peso e del mio aspetto. Per quanto i miei genitori abbiano sempre fatto il possibile per farmi sentire amata e non farmi mancare nulla (nonostante gli scarsi mezzi economici), le amicizie non potevo certo comprarmele - anche se nel mio piccolo ci avevo provato, con ben scarsi risultati. Quando sei diverso da tutti gli altri non hai molta scelta: o soccombi o trovi un appiglio per sopravvivere. E se Brennalyn quell'appiglio lo ha trovato nel mare, io mi sono aggrappata con tutte le mie forze alla musica. 
Per evitare spoiler non vi dirò se lei sia tornata al mare. Io, per la cronaca, un tour mondiale non l'ho ancora fatto.

Melania scrive divinamente ed è capace di colpire dritta al cuore e la caratterizzazione dei suoi personaggi oltre ad essere realistica è in alcuni punti anche molto complessa. La stessa autrice dichiara che il libro possiede diversi livelli di lettura, pertanto se voleste avvicinarvi alla storia di Pelle di Foca vi consiglio di farlo almeno un paio di volte, al fine di non perdere nessun particolare.

Vi suggerisco inoltre di dare un'occhiata anche al blog di Melania, che ho già messo tra i miei preferiti: https://icoloridelventoblog.wordpress.com/ Troverete un sacco di articoli e riflessioni interessanti, oltre al resoconto del suo viaggio in Irlanda - e su questo, l'ammetto, la invidio un bel po'!

<<"Fergus, perché mi hai raccontato la storia di Pelle di Foca?" "Per farti capire che quello che ti hanno dato non è un soprannome così brutto, in fondo. A me ricorda una donna libera che non ha dimenticato le sue origini né la sua famiglia, una persona che ha saputo amare e sacrificarsi per il bene di coloro che amava, ma che ha scelto di vivere, anziché lasciarsi morire." >>

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