domenica 21 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 23

Una candela preferita 


Io ADORO le Yankee Candles! Mentre cercavo qualche foto online da inserire ho trovato questa che, onestamente, non ho mai visto da queste parti ma una cosa è certa: MI SERVE IMMEDIATASUBITO!

venerdì 19 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 21

Un profumo preferito 


Il profumo più bello del mondo è quello che si respira nei boschi in montagna. Non vi è nulla di più bello.
Questa foto l'ho scattata qualche anno fa a Bosco Romagno, a pochi passi da Cividale del Friuli.

giovedì 18 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 20

Una foto di un tarocco o di una carta da oracolo e il suo significato
Questa carta è il corrispondente dalla Regina di Cuori (carta a cui sono molto legata) e, nell'Antica Sibilla Italiana, ha molteplici significati: donna bionda o dai capelli rossi, buona e cortese, benefica, amica perfetta ,aiuto insperato, influenze malevole, invidie, amica pericolosa che vuole nuocere, generosità, empatia, indifferenza, donna del destino.


mercoledì 17 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 19

Elemento Fuoco


Ed Sheeran può piacere o non piacere (vedesi la lunghissima diatriba post- Firenze Rock) ma a mio avviso questo brano E' il Fuoco. 
E il video poi... E il film.. E niente, è tutto tantissima roba! 

martedì 16 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 18

Hai avuto esperienze paranormali?


Se ho avuto esperienze paranormali? Ne ho avute probabilmente più di quante io sia in grado di ricordarne. Non sono molto propensa a darle in pasto al web perchè ogni volta che ne ho parlato con qualcuno sono sempre stata giudicata in maniera abbastanza negativa. Nelle migliori delle situazioni mi sono sentita dire che si è trattato di allucinazioni. Se per alcuni casi possiamo davvero dare la "colpa" alle allucinazioni, per altri invece non sono mai riuscita a dare una spiegazione logica. 
Quindi, in questa sede, parlerò di una delle cose accadute e che posso quantomeno provare a spiegare logicamente. 
Quando ero piccola sentivo cose molto ma molto strane. Tra queste, ad esempio, di notte, sentivo chiaramente qualcuno al piano di sotto che banchettava come se non ci fosse un domani: bicchieri che tintinnavano, posate che battevano sui piatti, a volte anche voci. Non ho mai pensato che potesse trattarsi di ladri, e di sicuro non erano i miei genitori che russavano bellamente nella stanza accanto alla mia. Mi tappavo le orecchie nascondendo la testa sotto al cuscino e aspettavo di essere troppo stanca per addormentarmi e non pensarci più.
Altre volte, invece, quando accendevo il mangianastri per ascoltare le fiabe sonore, mi capitava di sentire voci che su quel nastro non erano mai state presenti. Non ricordo bene che cosa dicessero, tanto più che le stoppavo immediatamente. Quando facevo ripartire il nastro, tutto scorreva liscio come se nulla fosse accaduto. 
Mi è stato detto che potrebbe essersi trattato della mia incapacità di bambina di non distinguere la realtà dalla fantasia. Sinceramente, con tutte le cose che mi sono poi accadute nel corso degli anni, dubito fortemente che fossero solamente voli pindarici della mia immaginazione.
Ma tutto può essere.

lunedì 15 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 17

Immagine della natura - Elemento Fuoco 


Avrei davvero voluto inserire una fotografia scattata da me ma, di tutti i bei fuochi che io ricordi, di nessuno ho catturato il momento magico. 
Nel mio cuore il più magico tra tutti i fuochi è stato tanti anni fa al Bundan Celtic Festival a Stellata di Bondeno. Avevo con me un amuleto d'argento a me molto caro e, ad un certo punto, un druido lo ha preso dalle mie mani per poterlo purificare su quelle fiamme. E' stato un momento che non dimenticherò mai, uno dei momenti in cui mi sono resa conto di quanto questo cammino spirituale sia per me importante e vitale. 
Purtroppo quell'amuleto l'ho perduto molto tempo fa. 

domenica 14 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 16

Sito da strega preferito 

Beh, ma ovviamente Il Tempio della Ninfa e Strega delle Mele! Li seguo da anni e sono un po' il mio "prontuario" al quale affidarmi ogni volta che mi serve qualche informazione in più. Ma anche semplicemente vagare tra le loro pagine mi infonde sicurezza e tranquillità. 💖



sabato 13 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 15

Riflessioni sulla vita dopo la morte. 

Questo per me è un argomento molto difficile da trattare. Il pensiero della morte, mia o altrui, mi provoca attacchi di panico molto violenti. Per questo motivo non mi dilungherò sub questo punto, dicendo soltanto che credo nella reincarnazione, anche se non ho una minima idea su quali siano le modalità. Credo anche che alcune anime possano rimanere intrappolate per qualche motivo qui nella vita terrena.. Oppure che si trovino in un'altra dimensione che solamente alcune persone in alcuni momenti possono percepire.
Non so, è tutto molto nebuloso ma tentare di rifletterci sopra è per me controproducente.


venerdì 12 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 14

Una festività pagana che preferisci celebrare.

Ho due festività alle quali sono molto legata: Mabon e Samhain. Tuttavia, dal momento che siamo nel periodo giusto e ho già in programma di scrivere qualche piccola riflessione su Samhain, parlerò di Mabon. 
Il periodo che va da inizio settembre in poi è, pr me, immensamente magico. Si respira un'aria diversa, il cielo ha colori differenti, gli alberi si caricano di colori dorati e ovunque si sente odore di bosco... Anche se il bosco è lontano qualche kilometro. 
Ricordo quando, anni fa, io e papà in questo periodo andavamo alla ricerca di funghi... Ricordo l'uva matura, la vendemmia, la raccolta delle nocciole, le noci sulla tavola a fine pasto. 
E Mabon rappresenta tutto questo: ricordi che odorano di poesia e di magia. E' stato proprio durante la notte di Mabon di quattro anni fa che la mia vita è cambiata. E' vero che, in tempi recenti, ho sofferto moltissimo allontanandomi dalla mia spiritualità e vivendo in un limbo di cose non dette e non fatte, ma se potessi dare una data alla mia rinascita, questa sarebbe la notte tra il 21 e il 22 settembre 2014. Mabon mi ha donato un sogno lucido all'interno del quale tutti i misteri sono stati svelati. Vite precedenti, sogni premonitori, persone incontrate sul mio cammino. Non mi basterebbe un solo post per parlarne e poi, lo ammetto, non penso di essere pronta a mettere tutto quanto nero su bianco. Devo ancora riflettere moltissimo su quegli insegnamenti. Magari un giorno ne parlerò proprio sul mio blog. 
Da allora, quando posso, cerco di festeggiare Mabon dando a questo Sabba il suo giusto valore. E quando proprio non posso fare altrimenti, chiudo gli occhi e cerco di immaginare un luogo montano, in mezzo al verde, dove potermi ricaricare spiritualmente. 
Mabon è la rinascita, il nuovo inizio, l'aria fresca di cui non posso proprio fare a meno.


giovedì 11 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 13

Quali sono alcuni dei libri che ti hanno influenzato?

Per quanto potrà sembrare banale, i libri che mi hanno portata fin qui sono state le mie prime letture a tema "stregonesco" e relativi al ciclo di leggende arturiano. 
Da piccola avevo questo libro di Mary Stewart, "La piccola scopa". E' la storia di Mary, una bambina di dieci anni che si trova improvvisamente ad avere a che fare con i suoi poteri di strega e una zia molto ma molto particolare: una lettura leggera che, però, ha laciato il segno, mostrandomi una visione - seppur fantastica - della stregoneria "buona". Non più solo streghe perfide, invidiose e bugiarde insomma. 
Gli altri libri sono stati quelli di Marion Zimmer Bradley, in primis "Le nebbie di Avalon". Leggere la storia di Artù vista con gli occhi di Morgana è stato illuminante. Proprio recentemente, in un'intervista, Michela Murgia ha dichiarato che i grandi fatti storici, se osservati dal punto di vista femminile, risultano differenti e possono essere sorprendenti. La sensibilità di una donna riesce infatti a captare particolari e sensazioni che quella maschile potrebbe involontariamente omettere.


mercoledì 10 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 12

Immagine della natura (elemento Aria)



Avrei potuto prendere una qualsiasi immagine da internet ma preferisco condividere questo brevissimo filmato girato a maggio in Friuli, per la precisione a Villalta, a pochissimi passi dalla Tùmbule di Foscjàn  

martedì 9 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 11

Strumenti da strega: oli.

Il mio olio essenziale preferito è quello di lavanda. 
La parola "lavanda" viene dal latino e suggerisce l'idea della purificazione e dei bagni curativi. 
E' una pianta molto semplice e tiene lontani i flussi negativi, proprio come un genio casalingo. Calma le emozioni forti, affievolisce e scioglie il dolore fisico e psichico. 
Contro le punture di insetti e ustioni, ma anche in caso di pelle disidratata, l'olio essenziale di lavanda può essere messo sulla pelle anche puro. 
E' un equilibrante del sistema nervoso, regola le emozioni e l'umore, placa il mal di testa ed il nervosismo così come le palpitazioni e gli stati d'ansia.
E' inoltre indicato per crampi e tensioni muscolari: l'olio balsamico usato a tale scopo si può ottenere mettendo due gocce di olio essenziale di lavanda in un po' di olio di oliva o da massaggio, per poi essere applicato sulla parte dolente. 
In caso di capelli delicati, basta aggiungere allo shampoo qualche goccia di olio essenziale di lavanda per rinforzarli e proteggere e lenire la cute. 

Questi appunti sono presi pari pari dal mio erbario, potrebbero risultare quindi identici ad alcuni articoli presenti online. In tal caso, qualora qualcuno li riconoscesse, non esiti a segnalarmi il link di riferimento in modo che io possa aggiungerlo come fonte!


lunedì 8 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 10

Il segno del sole


Mi piace immortalare tramonti. Hanno in sé qualcosa di magico. Riescono a rendere perfetto qualsiasi luogo in cui ci troviamo. Nella discesa del sole tutto si calma e ridimensiona. L'aria odora di terra e di erbe, il cinguettio degli uccellini si fa più insistente, le ombre si allungano. 
La foto qui sopra è stata scattata in una sera di settembre sul percorso ciclopedonale del canale Burana che collega il territorio ferrarese con il confine mantovano. L'ho scelta perchè mi ricorda un bel periodo e una persona meravigliosa con cui ho condiviso la passeggiata (Linda 💖).

domenica 7 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 9

Un animale mitologico preferito


In realtà ero profondamente indecisa tra il drago e la sirena. Complice la passione per la saga di Game Of Thrones, però, il drago ha guadagnato punti bonus! 
Non so quanto coraggio avrei potuto avere in caso di "avvistamento drago": li trovo bellissimi ed affascinanti ma, ammettiamolo: o sei la Madre dei Draghi o è meglio iniziare a darsela a gambe levate! 😆

sabato 6 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 8

Una foto di un luogo magico all'aperto



Qui vinco facile. Ci sono tre regioni di cui io sono innamorata: la Toscana, il Friuli Venezia Giulia e la Liguria. La scelta non poteva non ricadere su una di esse.
Questa foto l'ho scattata durante il mio ultimo viaggio in Liguria e rappresenta uno dei borghi più belli del nostro paese, Triora. Conosciuto come paese delle streghe, in realtà è un luogo magico soprattutto per la forte carica energetica che la natura circostante riesce ad emanare.
Vi sono altri luoghi meravigliosi nei dintorni come, ad esempio, i borghi di Realdo, Dolceacqua, Badalucco, Molini di Triora, Pigna... Lassù il tempo si è fermato. 

venerdì 5 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 7

Elemento aria

E' un elemento con cui non vado molto d'accordo. Per esorcizzare il timore che ho nei suoi confronti ho spesso utilizzato, nei vari forum, nickname che contenessero un rimando ad esso: Rosa dei Venti, Strega del Vento... 

Sin da piccola soffro di apnea nel sonno e, quando arrivano gli attacchi di panico, con essi giunge implacabile la mancanza di respiro. Forse è proprio per questo motivo che non riesco a trovarmi a mio agio nemmeno nelle giornate di vento. 
Inoltre, sempre da piccola, ero spaventata a morte dalle trombe d'aria. Sono rimasta turbata da quella violenta ed improvvisa che circa trent'anni fa si portò via il nostro garage in lamiera. I pezzi vennero trovati addirittura sui binari della ferrovia.

Ma soprattutto, una regola d'oro per andare d'accordo con me: non chiedetemi mai di viaggiare in aereo. Piuttosto vi raggiungo tre giorni dopo con un Interrail.



giovedì 4 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 6

Un Dio preferito

Thor era – ed è ancora – una delle figure più amate e ricordate di tutta la mitologia del Nord Europa. Era anticamente venerato dai popoli scandinavi, dai vichinghi e dalle popolazioni germaniche, presso cui aveva nomi diversi. Gli scandinavi, in particolare, si definivano “popolo di Thor” poiché questi era considerato una divinità molto vicina agli esseri umani, capace di rappresentare molte qualità e caratteristiche comuni – o comunque apprezzate – dei guerrieri del Nord.

Thor brandisce il martello Mjoolnir, dipinto di Mårten Eskil Winge, 1872.
Thor era figlio di Odino, il re degli dèi, e di Jord (in norreno Jörð), la dèa della terra. In particolar modo, Thor rappresentava il dio del tuono e del fulmine, e quindi della pioggia e della tempesta. Il suo nome in tedesco era “Donar” o “Donner“, che significa appunto “tuono”, e a lui era dedicato il giorno del giovedì (in tedesco Donnerstag, cioè “giorno di Thor”), mentre il nome Thor era di origine scandinava.

Veniva rappresentato come un uomo possente, muscoloso, dallo sguardo feroce e accigliato e dei lunghi capelli e barba biondi, oppure rossi. Di lui si diceva che creasse il fulmine attraverso il martello Mjöllnir (a volte scritto anche Mjölnir o Mjoolnir), l’infallibile “frantumatore“, vero simbolo di questa divinità: forgiato dai nani Eitri e Brokkr come dono per Thor, questi lo utilizzava in battaglia come fosse un boomerang, per uccidere i nemici e creare il fulmine. Thor aveva però con sé anche altri due oggetti magici: una cintura in grado di raddoppiare la sua forza e dei guanti di ferro che era solito indossare per impugnare e afferrare al volo il suo martello.

THOR E MJOLLNIR
Thor e il suo martello, da un manoscritto del XVIII secolo.
Viaggiava su un carro trainato da due magici caproni neri, dal nome Tanngnjóstr e Tanngrisnir: il primo, nella lingua norrena, significa “colui che digrigna i denti” e il secondo “colui che fa stridere (o arrotondare, o addirittura spaccare) i denti” per via del rumore prodotto dalle loro mascelle. Thor se ne cibava durante i lunghi viaggi senza mai ucciderli, poiché la loro carne aveva il potere di ricrescere in continuazione, direttamente dalle loro ossa grazie al martello Mjöllnir. E’ possibile che questi due caproni rappresentassero i nuvoloni neri preannunciatori di pioggia, che scompaiono dopo un violento acquazzone per poi ricomparire tempo più tardi. Il martello di Thor, invece, capace di produrre un terribile boato nel momento in cui colpiva a morte i nemici, era la rappresentazione del tuono.

Essendo il dio del fulmine, non c’è da stupirsi che spesso Thor si accompagnasse a Loki, cioè il dio del fuoco, che era un dio malvagio, autore di inganni e malefatte. Thor invece, nonostante l’aspetto minaccioso e la ferocia nel combattere i nemici – tra i più famosi si ricordano i giganti, simbolo del caos – era un dio benevolo, considerato il protettore dell’umanità e portatore di prosperità.

Viveva nel bellissimo castello di Bilskirnir ed era sposo di Sif, da molti considerata la dea della fertilità, che appunto è portata dalle piogge. Di lei si diceva che avesse dei bellissimi capelli d’oro filato, in cui molti hanno voluto vedere il simbolo delle messi e del grano, e che le fossero stati fabbricati dai nani dopo che Loki le aveva tagliato i suoi per dispetto.

SIF
Sif e Loki, di John Charles Dollman
Nonostante l’identità di Sif resti ancora oggetto di dibattito, quello che viene riferito con precisione dagli scritti popolari di mitologia norrena è che lei e Thor ebbero due figli: Thrud (o in norreno Þrúðr) e Mòdi.

Mòdi era “L’arrabbiato” o “Il selvaggio”, dio di estrema forza e ferocia. Thrud, come la madre, era invece una valchiria, cioè una dea col compito di indicare a Odino la sorte dei guerrieri in battaglia. Il suo nome significava “Forza” e di lei si diceva che un giorno si fosse fidanzata col nano Alvìs, suscitando le ire del padre. Per impedire il matrimonio, Thor aveva ingannato Alvìs costringendolo a esporsi ai raggi del sole, fatali per i nani, che secondo la mitologia sono appunto costretti a nascondersi nelle miniere per evitare di venire pietrificati dalla luce del giorno. Costretto da Thor ad attardarsi sulla terra fino alle prime luci dell’alba, Alvìs era stato dunque pietrificato dal sole del mattino, e lo sposalizio con Thrud non aveva potuto avere luogo.

Prima del matrimonio con Thor, Sif era stata sposata con Orvandil e aveva avuto un primo figlio di nome Ullr, raffigurato come un arciere o come uno sciatore. Veniva descritto come una divinità splendente, bellissima, simbolo forse della neve oppure del sole. Si diceva che col legno di tasso, albero a lui sacro, fabbricasse archi e frecce con cui combattere i demoni. Viveva a Ýdalir (“valli del tasso”) ed era il protettore dei combattenti, ma anche il simbolo del cielo e della luce. Da lui si pensa sia derivato il nome dell’eroe “Ulisse“, appartenente alla mitologia classica (Felice Vinci, “Omero nel Baltico”).

ULLR
Thor aveva invece avuto, dalla gigantessa Járnsaxa, il figlio Magni, simbolo della potenza, che aveva combattuto, assieme al padre, il gigante Hrungnir.

Di Thor veniva narrata la morte durante il Ragnarök, cioè la fine del mondo o “crepuscolo degli dèi”, nel quale ogni divinità del Nord (gli Asi o Aesir) sarebbe stata uccisa dal proprio alter-ego. La morte di Thor sarebbe avvenuta dopo aver ucciso il serpente Midgardsormr (o in norreno Miðgarðsormr, detto anche Yormungand), figlio di Loki e fratello del lupo Fenrir (che avrebbe ucciso Odino). Dopo la morte del mostro, il dio non sarebbe stato abbastanza veloce da sfuggire al suo soffio velenoso, che lo avrebbe fatto cadere esanime dopo aver compiuto, allontanandosi, il numero esatto di nove passi.

THOR E MIDGARDSORMR
Thor e il serpente di Midgard, illustrazione di Emil Doepler (1905) da “Valhalla: il mondo degli dei germanici”
Alla fine del mondo, la mitologia nordica tramandava che sarebbero stati i figli di Thor a resuscitare e a ereditare il martello Mjöllnir, col quale avrebbero dominato il fulmine al posto del padre.






44 giorni stregati - Giorno 5

Una dea preferita

Per il quinto giorno stregato inserirò un articolo scritto qualche anno fa per il mio blog (Italia Parallela) dedicato alla dea Angizia. Sto leggendo il libro "La regina dei serpenti" di Laura Rimola e, di conseguenza, sono particolarmente ispirata dalla tematica!

In terra d'Abruzzo, patria della dea Maia (dalla quale prende nome la zona della Maiella), si diffuse in tempi antichi il culto della dea Angizia, sorella della più famosa maga Circe e di Medusa.
Il suo nome pare derivare dalla parola latina angere (agitare/disturbare) oppure da anguem, ovvero serpente, animale a lei sacro: la festa dei serpari di Cocullo nacque appunto in onore della dea che riusciva a dominare questi animali con la sola forza del suo canto.

Le sue doti di maga e curatrice furono riconosciute da tutti, e in molti si affidavano a lei per eliminare il veleno dai morsi dei serpenti. Fu proprio la dea ad insegnare le sue arti farmaceutiche a sacerdoti e re.
In realtà, secondo alcuni recenti studi, pare che Angizia fosse una divinità funeraria legata al ciclo solare e alla mancanza di luce.
Venerata dai popoli osco-umbri, dai Marsi e dai Peligni, puo' essere considerata ava delle erboriste e delle curatrici di campagna.

Di lei troviamo traccia scritta nelle Punicae di Silicius:
Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe,
così dicono, e maneggiava da padrona
i veleni e traeva giù la luna dal cielo;
con le grida i fiumi tratteneva e,
chiamandole, spogliava i monti delle selve.
(Punicae libro VIII, 495-501)
Nei pressi di Luco dei Marsi crebbe il bosco che fu poi consacrato alla dea e da essa prese il nome di Lucus Angitiae: gli abitanti del luogo, Marsi dedicati al culto della Dea, erano noti per le loro conoscenze erboristiche, ma soprattutto per l'abilità nella cura dei morsi velenosi dei serpenti.
Non molto distante dal bosco è il lago Fucino, ove è stata rinvenuta in passato una statuetta di Angizia ed è rappresentata con un serpente nella mano sinistra alzata.
La zona antistante a Luco dei Marsi ospita ora un'importantissimo centro archeologico.




mercoledì 3 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 4

Immagine della natura (elemento Acqua)


Come immagine dedicata all'elemento Acqua scelgo questa foto scattata da me in Toscana,  per la precisione nel territorio di Vallombrosa dove ho lasciato un pezzetto di cuore.
Amo i torrenti che serpeggiano tra i boschi e le cascate naturali che si gettano a capofitto nel verde, tra le rocce millenarie.
Vorrei potermi svegliare ogni mattina aprendo la finestra e trovandomi circondata da queste meraviglie, con il dolce mormorio dell'acqua a farmi compagnia!

martedì 2 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 3

Strumenti da strega: Athame 

Già da questo post si potrà intuire che sono una strega atipica. Non utilizzo alcun tipo di strumento a meno che questo non sia indispensabile come, ad esempio, la brocca che riempio ad ogni plenilunio per l'acqua di luna.
A maggior ragione, quindi, no utilizzo un Athame. Il motivo? Di solito quando raccolgo erbe, ad esempio, lo faccio a mani nude. Oppure utilizzo le forbici di famiglia. Si tratta di un paio di robuste e pesanti forbici in acciaio che venivano utilizzate per tagliare le erbe o pulire la verdura (ad esempio le cime dei tegolini). Sono forbici ormai di terza generazione e, per quanto siano vecchie, sono indistruttibili.
Visto l'utilizzo posso considerare loro come mio Athame? 😜


lunedì 1 ottobre 2018

44 giorni stregati - Giorno 2

Un mito o storia del folklore

Per questa storia preferisco cedere la penna ad un'amica, una sorella, una piccola fata dei boschi. Lei si chiama Claudia Murachelli ed ha scritto dei bellissimi articoli per Italish Magazine .

💖 Leggende Irlandesi: la sirena innamorata 💖
L’Irlanda è un’isola e, come tale, non poteva non essere attratta dal fascino delle sirene.

Sono molte le creature affini con l’acqua, ad esempio anche le Banshee che dimoravano, secondo il folklore, vicino a fonti e corsi d’acqua, loro con sembianze umane, le altre con un corpo a metà tra l’umano ed il pesce.

Nella vicina Scozia si narra addirittura dei Kelpie, cavalli fatati che dimoravano nelle fonti e nei corsi d’acqua, spesso rappresentati sia con sembianze di normali equini, sia con coda di pesce.

Secondo le antiche leggende irlandesi, le Banshee erano visibili solo a coloro i quali erano prossimi alla morte e non sempre avevano connotati benevoli, anzi, spesso erano considerate come delle vere e proprie streghe.

Anche le sirene non godevano di una buona fama, anzi si pensava portassero sfortuna se incontrate in mare aperto dai marinai in navigazione.

Al riguardo si narra in una leggenda…
C’era una volta una barca di pescatori, che si erano spinti troppo al largo a causa del forte vento. Giunti oltre le imponenti e minacciose scogliere di Moher, si sentivano perduti e la vista di una sirena, seduta su uno scoglio, enfatizzò le loro paure. Cercarono di allontanarsi ma la sirena continuava a seguirli intonando un malinconico canto d’amore. E più lei cantava e più il vento soffiava forte, e più lei piangeva e più le onde si alzavano alte.

Il capitano, uomo di grande esperienza, dopo poco tempo capì cosa stava succedendo e riunì i suoi marinari in coperta per spiegare loro la situazione.

“Questa sirena si deve essere innamorata di un marinaio dell’equipaggio, per questo non ci vuole lasciar andare ed è così disperata. È malata d’amore”

I marinari si guardarono tra di loro increduli cercando di capire chi fosse stato oggetto delle attenzioni e dell’innamoramento della giovane creatura. Non riuscendo a giungere ad una conclusione decisero di tirare a sorte chi si sarebbe dovuto fermare a consolare la sirena per permettere al resto dell’equipaggio di tornare a casa sano e salvo.

Venne estratto Sean, un aitante giovane dai lunghi capelli ramati. Era un uomo forte, intelligente ed utile all’equipaggio perché sapeva bene come manovrare la nave anche in assenza del Capitano. Perderlo sarebbe stato un grande danno…

Così il Capitano decise di dargli una seconda possibilità: avrebbero ripetuto il sorteggio il giorno successivo. La situazione non migliorò, anzi la tempesta si faceva sempre più forte, aveva iniziato anche a piovere e lampi in lontananza squarciavano il cielo. Venne eseguito nuovamente il sorteggio, ma il nome di Sean fu sempre il primo ad uscire.

Il Capitano, ostinato, gli concesse una terza possibilità, ma ancora, il terzo giorno, fu sempre il nome di Sean ad uscire per primo. Ormai non si poteva più attendere ed i marinai erano stremati e disperati e cominciavano a nutrire odio per quel giovane che li stava conducendo alla morte, non comprendendo il perché delle attenzioni del Capitano verso di lui.

“È giusto che io vada” esordì Sean, alzandosi in piedi.

“Per tre volte il mio nome è uscito, il destino vuole che sia io a consolare la giovane sirena. Lasciatemi con lei solo per un po’”.

E così dicendo uscì sul ponte, si diresse a poppa e dritto verso la sirena prese ad intonare una canzone della sua infanzia e mentre lui cantava, la tempesta si allontanava, i tuoni si facevano sempre più distanti ed il vento iniziava a placarsi. La sirena smise di singhiozzare ed il mare si calmò con lei. Le loro voci si sfiorarono per lunghi istanti, come se le loro anime si toccassero.

Ma non potevano restare, lui doveva andare… E la sirena comprese. Uscì un raggio di sole dalle nubi nere e la nave poté riprendere il viaggio verso casa, distante dagli scogli, distante dalla morte.

Dopo quell’avventura, Sean prese il posto del vecchio Capitano e navigò per tutta la sua vita con maestria e rettitudine, senza mai aver un incidente, uscendo sempre illeso da ogni tempesta. Ma, dopo l’incontro con la sirena, non cantò mai più.