sabato 31 agosto 2019

44 giorni stregati - Giorno 25

Cosa pensano i tuoi cari della tua vita da strega? Lo Sanno? Perché o perché no?

Anche se con quasi un anno di ritardo (evviva gli slow blog!) riprendo la mia challenge dei 44 Giorni Stregati esattamente da dove ero rimasta! 

La risposta a questa domanda è abbastanza semplice. Mio padre è sempre stato molto scettico in proposito, nonostante in famiglia di streghe ce ne siano (e ce ne siano state) tante. Mia madre, invece, è più malleabile. Qualche vecchio rituale della nostra tradizione contadina me l'ha insegnato lei, altri, col tempo, glieli ho insegnati io. Non si è mai spaventata di questo mio avvicinamento al paganesimo, non mi ha mai posto troppe domande quando le ho spiegato che mi servivano alcune erbe da bruciare per proteggere la nostra casa. 

Il mio fidanzato invece sa tutto e mi supporta, anche se cerca sempre di essere la mia "parte razionale", specie quando inizio a farmi mille congetture in testa! :D 
Lui stesso, del resto, un po' "streghetto" lo è, ma non avrebbe potuto essere altrimenti. Avevo bisogno di una persona come lui nella mia vita. Ma questa è un'altra storia...


venerdì 30 agosto 2019

Morgana - Le nebbie di Avalon

PARLA MORGANA: Ai miei tempi sono stata chiamata in molti modi.. sorella, amante, sacerdotessa, maga, regina. Ora, in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno essere conosciute. Ma credo che saranno ì cristiani a narrare l'ultima storia. Il mondo della Magia si allontana sempre di più dal mondo dove regna il Cristo. Non ho nulla contro di lui, ma solo contro i suoi preti che negano il potere della Grande Dea oppure l'avvolgono nella veste azzurra della Signora di Nazareth e affermano che era vergine. Ma che cosa può sapere una vergine delle sofferenze dell'umanità?

E ora che il mondo è cambiato e Artù, mio fratello e amante, che fu re e che sarà re, giace morto (e la gente comune lo dice addormentato) nell'Isola Sacra di Avalon, la storia dev'essere narrata com'era prima che i preti del Cristo Bianco venissero a costellarla di santi e leggende.

Il mondo è mutato. Un tempo un viaggiatore, se aveva la volontà e conosceva qualche segreto, poteva avventurarsi con la barca nel Mare dell'Estate e giungere non già a Glastonbury dei monaci, ma all'Isola Sacra di Avalon; allora le porte tra i mondi fluttuavano con la nebbia e si aprivano al volere dei viaggiatore. Perché questo è il grande segreto, noto a tutti gli uomini colti del nostro tempo: con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda.

Marion Zimmer Bradley - Le nebbie di Avalon


mercoledì 28 agosto 2019

Pelle di foca - Melania d'Alessandro

Ecco un altro libro di cui mi sono profondamente innamorata. Il romanzo di Melania D'Alessandro nasce per dare voce non soltanto alle bellissime leggende irlandesi dalle quali pesca volutamente a piene mani, ma anche a coloro che si reputano da sempre degli outsider. 

Una neonata viene trovata la notte di Samhain da un pescatore, Fergus. E' stata abbandonata sulla spiaggia e l'uomo è convinto che vi sia stata deposta dalle Selkie. Incurante delle superstizioni - pur essendo il primo a crederci - decide di adottarla e crescerla come una figlia propria. Reduce dalla prematura morte della moglie Maire, l'uomo riuscirà a trasmettere tutto il proprio amore paterno a quella creaturina che pare proprio essere una Selkie in tutto e per tutto, dai lineamenti al colore della pelle e dei capelli, fino ad arrivare a quella che pare una prova inequivocabile: le sue piccole mani palmate. 
L'infanzia di Brennalyn trascorre gioiosa ma protetta dalla campana di vetro costruita dall'amore di babbo Fergus che, convinto delle future sorti della piccola, cerca di crescerla lontana dai pregiudizi dei propri compaesani e raccontandole storie meravigliose popolate da Selkie e personaggi incantati. Purtroppo l'impatto con la società sarà doloroso per entrambi, sebbene Brenna cerchi di mantenere ben salda la propria forza: un giorno, infatti, abbandonerà il mondo conosciuto e tornerà a far parte del popolo delle Selkie, la sua vera famiglia. 

Personalmente mi sono ritrovata moltissimo nella figura di Brennalyn. Non ho avuto un'adolescenza facile, costante vittima degli scherzi e delle cattiverie gratuite dei miei coetanei a causa del mio peso e del mio aspetto. Per quanto i miei genitori abbiano sempre fatto il possibile per farmi sentire amata e non farmi mancare nulla (nonostante gli scarsi mezzi economici), le amicizie non potevo certo comprarmele - anche se nel mio piccolo ci avevo provato, con ben scarsi risultati. Quando sei diverso da tutti gli altri non hai molta scelta: o soccombi o trovi un appiglio per sopravvivere. E se Brennalyn quell'appiglio lo ha trovato nel mare, io mi sono aggrappata con tutte le mie forze alla musica. 
Per evitare spoiler non vi dirò se lei sia tornata al mare. Io, per la cronaca, un tour mondiale non l'ho ancora fatto.

Melania scrive divinamente ed è capace di colpire dritta al cuore e la caratterizzazione dei suoi personaggi oltre ad essere realistica è in alcuni punti anche molto complessa. La stessa autrice dichiara che il libro possiede diversi livelli di lettura, pertanto se voleste avvicinarvi alla storia di Pelle di Foca vi consiglio di farlo almeno un paio di volte, al fine di non perdere nessun particolare.

Vi suggerisco inoltre di dare un'occhiata anche al blog di Melania, che ho già messo tra i miei preferiti: https://icoloridelventoblog.wordpress.com/ Troverete un sacco di articoli e riflessioni interessanti, oltre al resoconto del suo viaggio in Irlanda - e su questo, l'ammetto, la invidio un bel po'!

<<"Fergus, perché mi hai raccontato la storia di Pelle di Foca?" "Per farti capire che quello che ti hanno dato non è un soprannome così brutto, in fondo. A me ricorda una donna libera che non ha dimenticato le sue origini né la sua famiglia, una persona che ha saputo amare e sacrificarsi per il bene di coloro che amava, ma che ha scelto di vivere, anziché lasciarsi morire." >>

martedì 27 agosto 2019

Pelle di foca - Su Bristow


Ispirata nelle mie letture da Violet, fondatrice del Tempio della Ninfa, un mesetto fa ho intrapreso la lettura di due libri dallo stesso titolo, entrambi legati alla figura leggendaria delle Selkie, e non posso farne a meno di parlarne sul mio blog. Anni fa ero abbastanza brava nel recensire libri, ma ahimè, con il tempo ho perso la mano. Talmente avvezza a sentirmi criticare, ho iniziato ad essere ancor più critica verso me stessa. Perciò mi scuso con chi dovesse incappare in queste mie pagine, probabilmente si ritroverà di fronte ad un'accozzaglia di parole.


Il primo libro di cui parlerò è quello di Su Bristow, autrice cornica (ovvero della Cornovaglia) dallo stile incantevole e senza tempo. Le pagine scorrono velocemente, è difficile staccarsene, ancor più difficile stancarsene. La storia si basa sulle leggende scozzesi in cui le protagoniste sono le Selkie, fanciulle foca che, in alcuni periodi dell'anno, si spogliano nottetempo delle loro pelli animali per divenire donne di rara bellezza. Ed è proprio in una di quelle notti che Donald, un giovane pescatore con ben poca esperienza di vita "sociale", si accorge di un gruppo di Selkie intente a danzare sulle sponde di un isolotto. Esse sono meravigliose e scatenano nel ragazzo un istinto primordiale che si trasforma in aggressione carnale nei confronti di una di queste. Rubandole la pelle di foca, decide di farne la propria compagna e, una volta condotta a casa, la sua vita cambierà completamente. 
Per quanto il libro non inizi nel migliore dei modi (parliamo comunque di uno stupro in piena regola), Donald riuscirò a riscattarsi, non solo nei confronti di Mairhi - questo è il nome con cui la Selkie verrà chiamata da tutti - ma anche in quelli di tutti coloro che fino a quel momento lo hanno beffeggiato e preso di mira. Diventerà un uomo in piena regola, responsabile ed altruista, mentre si farà strada in lui un sentimento di amore puro e profondo nei confronti della ragazza foca. 
Che dire, invece, di Mahiri? A mio avviso una delle più belle figure della letteratura contemporanea. Una donna forte, che non rinnega le proprie origini. Non la sentiremo mai parlare come un vero essere umano, nonostante ne comprenda perfettamente la lingua, ma sa imitare perfettamente i versi degli animali, al cui mondo resta ancora fortemente legata. E, soprattutto, possiede un'innocenza ferina che non può fare a meno di conquistare e commuovere. 

La storia di Pelle di Foca è quella di molte donne che, per un motivo o per un altro, si ritrovano a dover sopportare una vita che non gli appartiene e che sembra essere senza una via di uscita: a fianco di un uomo che non amano, all'interno di una situazione lavorativa pesante ma necessaria, bloccate da una malattia invalidante e molto altro ancora. Eppure Mairhi ci insegna che una via di uscita c'è, il segreto sta tutto nel non perdere mai quell'innocenza e quel genuino stupore nei confronti della vita.



<<Per un attimo ancora non si mossero. Lei aprì la bocca e sembrò quasi sul punto di dire qualcosa, ma il suo sguardo fu attirato da un movimento rapido sopra di loro e si voltò per osservare uno stormo di uccellini che volavano via ra l'erica. Poi tornò a guardare lui, alzando le sopracciglia. E all'improvviso la consapevolezza assalì Donald, accompagnata da una profonda meraviglia: "Mi sta insegnando. Mi sta insegnando a leggere le persone. E se usasse le parole quei segnali mi sfuggirebbero come mi è sempre successo.">>



lunedì 26 agosto 2019

Diario di Avalon, un anno dopo

E' trascorso un anno da quando ho cercato di riprendere il mio percorso, e sebbene io non abbia avuto modo di aggiornare il mio blog (i ritmi frenetici del lavoro mi hanno portata a tornare a casa con la nausea al solo pensiero di ritrovarmi di nuovo di fronte ad un computer), posso ammettere con una certa gioia di essere riuscita a cavare il famoso ragno dal buco.

Recentemente ho deciso di  mettere su carta i miei pensieri, in un vero e proprio flusso di coscienza, senza badar troppo allo stile, alla punteggiatura, alle sbavature sul foglio. Parole nude e crude hanno riempito le prime pagine di un diario che, probabilmente, da anni attendeva proprio quel momento. Anche il diario in sé è speciale, mi è stato regalato da una delle cinque persone di cui posso fidarmi ciecamente. Anche questo fa parte del mio percorso: comprendere chi sono le persone che per me valgono davvero, quelle che posso considerare amici e non semplici conoscenti, e quelle che invece sono solamente un contorno (più o meno piacevole, a seconda delle situazioni).
Non che quel contorno non serva a nulla. Ogni persona che incrociamo sul nostro cammino è lì proprio per insegnarci qualcosa - a volte anche soltanto per farci capire che cosa non vogliamo.
Perciò l'ultima parte del mio percorso si sta concentrando proprio su questo.

Il bilancio è stato positivo: ho chiarito con un paio di persone, specialmente una a cui tengo davvero molto, facendomi un esame di coscienza e cercando di capire dove avessi sbagliato e come avrei potuto smussare i miei tanto odiosi spigoli. Solamente con una ho deciso di troncare completamente ogni tipo di rapporto in quanto nociva. Sono in attesa del momento migliore per farlo e quando accadrà sarà per me una totale liberazione.

In compenso ho compreso in quale momento della mia vita io abbia iniziato ad allontanarmi dal mio percorso: inizialmente lo facevo combaciare con la fine di un'amicizia, in realtà quella è solo la punta dell'iceberg. E' iniziato tutto quando quella persona, che io reputavo amica, si è insinuata subdolamente nella mia vita, plasmandomi a poco poco come il burattino che avrebbe poi manovrato, senza che io me ne accorgessi, attraverso un'amicizia esclusiva e morbosa.
Purtroppo, lo ammetto, da questa malattia non sono ancora guarita. Ma sto facendo del mio meglio per uscirne, ora che le ho dato un nome.

Piano piano le nebbie che avvolgono la mia Avalon interiore si stanno dissipando. Non sono ancora in grado di vedere le sponde dell'Isola, ma riesco a percepirla, so che mi sta aspettando.