lunedì 30 settembre 2019

Canto di Galadriel

Cantavo di foglie, di foglie dorate, e sulle foglie l'oro brillava,
Cantavo del vento, ed il vento incantato tra le fronde e le foglie giocava.
Al lume del Sole, al raggio di Luna, sul Mare brillava la schiuma.
Un albero d'oro, ad Ilmarin ermo, su lidi e su spiagge profuma.
Al lume di stelle di Sempre-vespro esso si vedea brillar,
Ai piedi delle mura di Elven Tirion, rifulgeva ad Eldamar.
Ivi da anni ed anni crescon le foglie d'oro,
Qui sui Mari Nemici gli Elfi piangono in coro.
Oh Lórien ! Giunge l'Inverno, l'Ora nuda e spoglia,
Il Fiume fugge via, e trascina con sé la foglia.
Oh Lórien ! Sulla Riva Citeriore troppo tempo ho passato,
Sbiadita è la mia corona d'elanor dorato.
Ma se adesso di navi dovessi cantare, qual nave vedrei arrivare,
Qual nave potrebbe ormai portare Galadriel al di là del mare?



J. R. R. Tolkien

Art by Ivan Cavini

domenica 29 settembre 2019

Arcangeli, foglie dorate e zucchero filato

Come scritto nel mio precedente post dedicato a Mabon, il mese di Settembre per me è sempre stato ricco di magia per diversi motivi. Uno di questi è la festa patronale che, nel mio paesino, si celebra il 29 di settembre, giorno dedicato a San Michele Arcangelo.

Per noi bambini/ragazzi era una festività molto sentita: arrivavano le giostre, la piazza si riempiva di gente, musica, risate, bancarelle. La sera, complice anche la temperatura ancora mite, si usciva con la bicicletta, si raggiungeva il luogo di incontro prefissato - solitamente il monumento ai caduti dei giardini pubblici - e poi via, verso il divertimento.

Con il passare degli anni le cose sono cambiate: meno bancarelle, meno giostre, meno persone, eppure quel pizzico di magia nell'aria lo sento ancora, assieme all'odore dello zucchero filato, del croccante e delle caramelle gommose (tutte cose che ora non posso più mangiare, sigh!).

Questa giornata mi ricorda anche una persona che purtroppo non è più con noi, la mia adorata nonna materna. Ogni anno veniva a "passare il San Michele" a casa nostra. A pranzo mangiavamo i tortellini o i cappellacci di zucca, preparati nei giorni precedenti proprio per l'occasione. Avremmo dovuto attendere il periodo natalizio per mangiarne ancora, in quanto si tratta di uno dei piatti tipici delle feste.  Nel pomeriggio invece si andava in piazza, alle giostre, dove la nonna riusciva sempre a vincere qualsiasi cosa alla ruota della fortuna. Comprava un paio di numeri e automaticamente faceva colpo. Un esempio? Il mio primo radioregistratore portatile me lo vinse lei con una botta di fortuna inaudita. Oppure ci divertivamo a comprare bigliettini alla pesca di beneficenza, portandoci poi a casa gli oggetti più disparati, tra lampade a kerosene, vestiti di Barbie, libri illeggibili, vasetti di fiori che avrebbero tirato le cuoia dopo pochi giorni (io e mamma non abbiamo mai avuto il pollice verde anche se io col tempo ho iniziato a trovare una mia dimensione con i cactus). Ma era divertente e, sopratutto, era un giorno felice per tutti. 

Oggi vorrei quindi ricordare quella felicità innocente, fatta di foglie dorate che creano un tappeto sul viale dei giardini, l'odore dello zucchero filato ed un pensiero alla figura dell'Arcangelo Michele che, scacciando il Male dalla terra, magari scaccerà anche dalla mia vita un po' di tristi pensieri. 

Una piccola curiosità extra legata a questa giornata: dalle nostre parti "fare san Michele" significa traslocare. Solitamente il 29 settembre era la giornata in cui le famiglie che durante il periodo della semina e del raccolto affittavano i casolari attigui ad una porzione di terreno da gestire, tornavano alle proprie dimore in attesa della primavera e, di conseguenza, di un nuovo contratto lavorativo. 




sabato 28 settembre 2019

Nostalgia dei forum

Avrei potuto scrivere questo post direttamente sull'altro mio blog ma penso che tutto sommato anche questo sia un luogo adatto. 
Sono davvero stanca dei social networks. Nonostante io li utilizzi, mi mancano da morire i forum che - purtroppo - vengono poco utilizzati. Tutti i miei preferiti sono stati chiusi o abbandonati, ed è estremamente triste notare come siano stati soppiantati da gruppi Facebook che funzionano in modo differente, confusionale e basato sui like. La gente preferisce mettere una reaction ad un meme piuttosto che commentare un argomento interessante. Sui forum non era così: si parlava, ci si confrontava, si imparavano cose nuove. 
I social hanno tirato fuori la parte peggiore di noi e contribuiscono ad atrofizzare i nostri neuroni - io stessa me ne sono resa conto con il tempo. Potrei dare la colpa alla vecchiaia ma temo che non sia quella il vero problema. 
Così mi sono proposta di mettermi a riscrivere in alcuni forum che ho amato e che tutt'ora esistono. Certo, non lo faccio a sproposito. Voglio solo riportare un pochino di vita. 
Non sarà mai più la stessa cosa, perchè i tempi sono cambiati, ma sono certa che qualcun altro, passando, vedrà vita tra i vari thread e deciderà di scrivere a propria volta. Chissà! Non pretendo di compiere una rivoluzione, sono da sola e non ne ho nè i mezzi nè le conoscenze nè tutto il tempo che vi vorrei dedicare. Spero solo che con il tempo qualcun altro segua l'esempio: in una società basata sull'apparenza, una piccola comunità di persone che ancora amano scrivere e confrontarsi sarebbe di per sé una piccola conquista. 

Di seguito inserisco una lista dei miei forum preferiti. Su alcuni ho già ripreso a postare, su altri ancora no, ma la stagione fresca potrebbe essere un buon motivo per riprendere!

Dark Gothic Lolita (questo è attivissimo! E per me che adoro il goth è stata una bellissima scoperta!)


venerdì 27 settembre 2019

La dama di Shalott - Lord Alfred Tennyson



I


D'orzo e segale a distesa
son coperte le due sponde
e la vasta prateria
che col cielo si confonde
è solcata dalla via
   che porta a Camelot.
Incantato il viaggiatore
guarda il fiume che lambisce
con i gigli d'acqua in fiore
   l'isola di Shalott.

Bianchi salici e frementi
pioppi, alla lieve brezza,
è cangiante la corrente
che con brivido carezza
l'isola, ed eternamente
   fluisce a Camelot.
E sull'isola un castello
nel segreto di un giardino
chiude in silenzioso anello
   la Dama di Shalott.

Sotto i salici del ciglio
scorron le pesanti chiatte
dei cavalli al traino lento,
ed un agile naviglio
scia di schiuma, vele al vento,
fa rotta a Camelot.
Ma chi mai della Signora
vide un cenno, o lei al verone?
La contrada tutto ignora
della Lady di Shalott.

Solo chi alle prime luci
del mattino l'orzo miete
ode il canto che struggente
su dall'acqua si ripete
mentre il fiume trasparente
   serpeggia a Camelot.
Faticando sul raccolto
alla luna, il vento dice:
"E' la fata" e sta in ascolto
   "la Dama di Shalott".

II

Un arazzo prodigioso
di colori trapuntato
notte e dì la dama tesse,
ma un destino sciagurato
se gli occhi lei volgesse
   là, verso Camelot
può colpirla, e qual davvero
lei non sa, ed alacre tesse
senza darsene pensiero
   la dama di Shalott.

Tutto l'anno ella rimira
sullo specchio che ha davanti
il riflesso della luce
e le ombre dei viandanti
sulla strada che conduce
   alla turrita Camelot:
qua dell'acqua i mulinelli
là un villano, o di ragazze
vede il rosso dei mantelli,
   via, oltre Shalott.

Or donzelle in lieta banda,
or l'abate in lento viaggio,
un ricciuto pastorello,
ora l'agghindato paggio
col suo abito vermello
   vanno a Camelot
o cavalcan coppie fiere
di guerrieri, sul cristallo:
non ha un fido cavaliere
   la Dama di Shalott.

Di copiare ogni riflesso
sulla tela si compiace
con magnifici colori
se di notte nella pace
un corteo con torce e cori
   va verso Camelot
o una coppia erra felice
nella luna, freschi amanti,
"Non mi bastan l'ombre" dice
   la Dama di Shalott.

III

Dalle mura a un tiro d'arco
or cavalca tra i covoni
ed il sol tra la verzura
fa risplendere gli ottoni
della fulgida armatura
   del fiero Lancelot;
sullo scudo di metallo
un crociato alla sua dama
si inginocchia in campo giallo,
   ahi, non a Shalott.

Le gemmate sciolte briglie
traccian raggi come stelle
da galassie scintillanti,
ed allegre campanelle
fanno i passi tintinnanti
   mentre va a Camelot.
Dall'insigne bardatura
cala il corno in fine argento
e risuona l'armatura
   là, presso Shalott.

Sotto il terso cielo azzurro
dalla sella manda lampi
il pellame ingioiellato,
bronzeo l'elmo par che avvampi
di un riverbero infuocato,
   e se va a Camelot,
ma di notte giunge a meta,
sotto grappoli di stelle
come traccia di cometa
   sorpassa Shalott.

L'ampia fronte brilla al sole,
caracolla il suo destriero,
e al sobbalzo dell'arcione
sfuggon giù sotto il cimiero
i suoi ricci di carbone
   volgendo a Camelot
e al fatale specchio arriva
la sua immagine splendente,
"Tirra Lirra" sulla riva
   canta Sir Lancelot.

Abbandona la sua tela
e il telaio, tre passi avanza,
vede i gigli sopra il fiume
rifiorenti, e in lontananza
vede l'elmo con le piume
   e guarda Camelot.
Vola il drappo e si distende
e lo specchio in due si spezza;
urla "E' il fato che mi prende"
   la Dama di Shalott.

IV

Sotto un vento di bufera
ingialliscono le fronde
e si piegan le foreste,
geme il fiume tra le sponde
e una grigia pioggia investe
   le torri di Camelot.
Alla barca nella gora
sotto il salice ella scende
ed iscrive sulla prora:
   la Dama di Shalott.

Ora offrendo al lungo fiume
come un volto di veggente
che contempla il suo destino
sfortunato, lentamente
il suo sguardo cristallino
   volge a Camelot.
Al tramonto i nodi scioglie,
nella barca si distende,
ed il caldo fiume accoglie
   la Dama di Shalott.

E la nivea veste avvolge,
e la lieve foglia sfiora
la bellissima persona,
nell'oscurità sonora
ella al flusso s'abbandona
   e verso Camelot
la collina, il prato ascolta
quell'arcana melodia
intonar l'ultima volta
   la Dama di Shalott.

Ché dall'acqua sale un canto
modulato, mesto, puro
e nel sangue un lento gelo
si diffonde, mentre oscuro
nel suo sguardo cala un velo
   e fissa Camelot.
Quando il fiume la depone
alle prime case, muore,
e con lei la sua canzone,
   la Dama di Shalott.

Sotto torri e balconate,
alte case, muri ed orti,
ella passa luminosa,
bianca del pallor dei morti
sopra l'acqua silenziosa
   dentro Camelot
e all'approdo una Signora,
un Signore, un Cavaliere;
tutti leggon sulla prora:
   la Dama di Shalott.

Chi è costei? Dentro il palazzo
del regal ricevimento
tace la festosa voce
e per subito sgomento
fanno il segno della Croce
   i campioni di Camelot.
Lancillotto pensieroso
la contempla "E' bella." dice
"Dio l'accolga e dia riposo
   alla Dama di Shalott".



Art by John William Waterhouse

giovedì 26 settembre 2019

Morgana e Melusina


Da un deserto di acque circondata
sotto un sole a strapiombo che mi strania
da me stessa e dagli altri, proprio allora 
balugina Morgana, poi sparisce, 
imprecisa follia dell'illusione. 
E così pure, nelle notti buie
in mare aperto, avverto Melusina
che volge al cielo la sua voce triste
e rarefatto questo suono al vento
accenna vago a dolorosa sorte:
amar da donna ed essere di squame.

Mariavittoria Del Pozzo


mercoledì 25 settembre 2019

Frasi sparse

Sono una figlia di Avalon,
una figlia della Luna. 
Sono imperfetta.
Sogno ad occhi aperti,
continuo a studiare al fine di apprendere  e conoscere. 
Non mi sento arrivata, 
non amo giudicare o emettere sentenze. 
Non sono nemmeno brava ad esprimere concetti.
Scrivo, leggo, respiro, vivo.
Cerco la mia forza di volontà,
a volte mi sfugge dalle dita. 
Ho milioni di idee, 
di pensieri,
cose che mi piacerebbe fare, 
luoghi che vorrei visitare. 
In alcuni giorni mi sento incatenata in questi luoghi, 
in altri riesco invece a raggiungere la mia amata Avalon.
Non tutti i giorni sono positivi,
non tutti i giorni sono negativi. 

Questa non è una poesia, sono solo frasi sparse, per ricordarmi chi sono e qual è il mio cammino. 
Mai dare per scontate le piccole cose. 
Mai.  


martedì 24 settembre 2019

Matera, la città della Grande Madre

In questo periodo, leggendo "I luoghi magici del mondo" di Laura Rangoni, ho fatto una scoperta molto interessante. La città di Matera pare che debba il proprio nome ad un'antica e forte presenza del culto dedicato alla Grande Madre (Mater Dea).

Qui veniva infatti venerata la Dea Mefitis o Mefite, una pacifica divinità legata al raccolto, alle acque e alla nascita. Proprio per il suo stretto legame con queste tematiche, Mefitis non solo era accostata ad elementi simboleggianti l'abbondanza (come, ad esempio, cornucopie ricolme di frutti), ma veniva anche ricordata come mediatrice nel passaggio tra vita e morte, stagione calda e stagione fredda, notte e giorno. 

Proteggendo le sorgenti sotterranee della città nel proprio grembo, diede vita ad un forte culto delle acque, testimoniato da misteriosi monumenti tutt'ora visibili in località Murgia Timone. Costituiti da un doppio cerchio di pietre al cui centro si apre un foro nel terreno, questi ci conducono all'ipogeo, il ventre della Madre Terra, ove venivano raccolte le acque termali e solforose, capaci di curare malattie sia umane che animali. A darne ulteriore testimonianza, il grembo della città di Matera è tutt'ora ricco di antri e cunicoli.

In città viene venerata la Vergine Bruna, una Madonna molto particolare e dalle forme arrotondate, legata come Mefitis alla protezione di acque e raccolti. Nell'intera Basilicata sono tuttavia presenti numerosi luoghi dedicati al culto delle acque. Basti, ad esempio, ricordare Lavello, in provincia di Potenza, dove è stato ritrovato un tempio dedicato a Mefitis.


(Ipogeo Matersum, foto da www.ipogeomaterasum.com)




lunedì 23 settembre 2019

La Leggenda della rocca delle fate

Le Fate, al tempo in cui vivevano, onoravano dopo la morte quelli che avevano fatto del bene quando erano in vita, e costruivano grotte indistruttibili per proteggere le loro ceneri dall'invidia e dalla distruzione del tempo: e di notte venivano a parlare con i morti.
Si dice pure che la loro benefica influenza diffondesse nella regione un incanto indefinibile, insieme all'abbondanza e alla prosperità.
Con questo scopo, con queste fatate intenzioni costruirono la Rocca delle Fate, che noi abbiamo in uno dei nostri campi.
Le fate, si dice, si divisero il lavoro: alcune restarono sul posto dove doveva sorgere il monumento, prepararono i piani e lo costruirono; le altre, nello stesso tempo, senza abbandonare i loro lavori di ricamo, si recavano nella foresta del Theil, si riempivano i grembiuli di pietre e le portavano alle compagne lavoratrici, che le mettevano in opera. Ma non avevano calcolato in anticipo la quantità che occorreva..
Ora avvenne che il monumento era già terminato mentre le fate fornitrici erano ancora in cammino per apportare del nuovo materiale; ma, avvertite che le loro pietre erano ormai inutili, aprirono i grembiuli e deposero il materiale là dove si trovavano quando avevano ricevuto l'avviso.
Ce n'erano nella landa Marie; ce n'erano presso Rétiers, ce n'erano a Richebourg e nella foresta del Theil. Ecco la ragione per cui in tutti questi luoghi si trovano delle pietre dello stesso tipo, e della stessa provenienza, di quelle che formano la nostra Rocca delle Fate.
Purtroppo da molto tempo le fate sono scomparse: ma il monumento resta.. Di notte, quando fuori soffia la tramontana, si sentono come dei lamenti nella Rocca delle Fate, e si dice che siano i morti sepolti lì sotto che chiamano le fate loro protettrici; e questi lamenti si rinnoveranno finché esse non saranno tornate.



Tratto da
Leggende della Bretagna Misteriosa - Maria Magrini 

Art by Mark Damiano

domenica 22 settembre 2019

Lettera di una Strega ~ Gevera Bert Piedmont


Sono una strega.
Non onoro Satana, non sono interessata a lui. Satana è stato inventato dai cristiani. Il satanismo è una forma di cristianesimo. Io non sono cristiana. Non vado in chiesa la domenica. Gesù non è il mio salvatore. Per me, lui è semplicemente un uomo santo che visse 2000 anni fa. Non ho paura di andare all’inferno, perché non credo nell’inferno così come non credo in Satana. Credo nella reincarnazione; che tornerà su questo mondo o un altro e vivrò un’altra vita.
Non sono cattiva. Dicendo alle persone io “sono una strega buona” o chiedendomi se sono una strega buona implica che esistono “streghe cattive”. Ci sono persone cattive al mondo, e ci sono persone che decidono di lavorare con le forze della natura in modo da ferire gli altri; queste persone non sono streghe. La legge fondamentale nell’essere una strega è “Se non fai male a nessuno, fa ciò che vuoi”.
Per favore non chiedetemi di sacrificare gatti o di sconsacrare chiese. Io amo i miei gatti. E non vado nelle chiese a meno che un amico di quella religione mi inviti per qualche occasione speciale. E se entro in chiesa, non vengo colpita da un fulmine. E se un cristiano, ebreo o buddista venisse ad un rituale pagano, i nostri Dei non li fulmineranno. Non è qualcosa a cui pensare?

Indossare un pentacolo non è diverso dall’indossare una croce, un crocifisso o una stella di Davide. Se volete che io mi tolga il simbolo della mia religione perché è offensivo, dovete farlo fare a tutti quelli che praticano altre religioni.
Le cinque punte della stella rappresentano gli elementi della Terra, Aria, Fuoco e Acqua, e la quinta punta è lo Spirito; circoscritti dal mondo. Come questo simbolo possa dare fastidio a qualcuno incuriosisce la mia mente pagana. L’immagine di un uomo torturato e morente è più offensiva, eppure tutti i giorni, milioni di persone espongono e indossano apertamente il crocifisso.
E poi, non chiedetemi se faccio parte di una congrega con quel tono di voce mezzo sconvolto e mezzo affascinato. Se voglio parlare della mia congrega, ne parlerò. Se sono una praticante solitaria, non posso parlare di congreghe. In ogni caso, i nostri rituali hanno candele, cibo, bevande, poesia e balli…sì, c’è un coltello ma lo usiamo solo per tagliare l’aria, non le carni altrui. Non bevo sangue. Non sono un qualche tipo di vampiro. Indosso il nero perché è il colore che tiene lontana la negatività e perché mi dona di più di un vestito a pois arancio e viola.
Se vuoi chiedermi qualcosa della mia religione, chiedimi quando sarà la prossima luna piena, o la prossima luna blu. O cosa cavolo è la luna blu. Chiedimi delle erbe. Cristalli. Guarigione. Chiedimi una pozione d’amore, ma ricorda che non lancio incantesimi su altre persone, ne ti incoraggerò a farlo. Non farò incantesimi a te per renderti più bella, più magra o più desiderabile. E non farò un incantesimo ad una persona per far si che ricambi il tuo amore. Credimi, non vuoi questo, e non vuoi nemmeno che l’incantesimo ti si ritorca contro. Questa è manipolazione, sottrarre a qualcuno il proprio potere, infrangere il libero arbitrio. Per niente carino. E poi non farò un incantesimo a qualcuno per impedirgli di farvi qualcosa, o di fermarlo.
Gli incantesimi riguardano la co-creazione. Una strega lavora con le energie universali, con gli Dei, per far pendere i meccanismi delle probabilità nella nostra direzione. Hai bisogno di soldi? Non maledire il tuo capo per darti un aumento. Chiedi semplicemente all’universo di aumentare il tuo flusso di abbondanza. Questo non infrange nessun libero arbitrio.

Ancora un’ultima cosa: regalarmi un libro sull’Inquisizione è come regalare un libro sull’olocausto ad un ebreo. Non è divertente, ma rude e offensivo. Si, vado a Salem, ma non perché alcuni di quei poveretti che sono stati giustiziati erano streghe, ma perché c’è un negozietto pagano chiamato East Cowflop.
Per favore, non fatemi vergognare per quello in cui credo e per chi sono. Per favore, non provate a convertirmi o salvarmi o aiutarmi a trovare Gesù. Non buttatemi addosso acqua benedetta. Non lasciate dépliant sulla scrivania o nella posta. Io non ho bisogno di essere salvata.
Le streghe sono orgogliose del fatto che non reclutano persone per diventare streghe. Semplicemente lo siamo, e coloro che sono attorno a noi vedono come la pensiamo, come agiamo, e la nostra pace interiore e solo quando qualcuno ci chiede “come faccio a diventare una strega?”, solo allora li prendiamo sotto la nostra ala.
Non darei mai dei volantini religiosi a qualcuno. Non ne ho, a meno che non conti questa lettera. E non ti sto chiedendo di convertirti. Ti sto solo chiedendo di capire. Se non vuoi capire, allora lasciami stare.

Siate benedetti
Una Strega


Art: Christen Dalsgaard, Interior with a young girl writing a letter, 1875

sabato 21 settembre 2019

Mabon, pensieri sparsi sulla mia festività preferita.

Nel mese del Passaggio,
nel difficile varco fra i mondi
l'augurio di custodire 
mentre il buio avanza
la memoria della luce...
(Rosa Carotti)


Oggi si festeggia l'Equinozio di Autunno, conosciuto anche come Mabon.
E', questa, la festa del raccolto, che ci ricorda la discesa di Persefone nell'Ade ed il doloroso distacco dalla madre Demetra. In tempi antichi era proprio in questo periodo che avveniva una delle parti più importanti della vita agraria, prendendosi carico e cura dell'ultimo raccolto dell'anno. Gli ultimi frutti di Madre Terra, con il loro apporto nutritivo ed i colori che si fanno via via più scuri, sono il preludio a quanto ci aspetta nei mesi a venire. L'autunno e l'inverno, infatti, ci accompagneranno in un periodo più buio, in cui non saranno la luce e i colori a farla da padroni. Il freddo ci avvolgerà lentamente, prima con una fredda carezza, in seguito con gelidi soffi. Per questo avremo bisogno delle energie che solamente gli ultimi frutti di Mabon saranno in grado di donarci. 

Settembre per me è sempre stato il mese della rinascita. Sebbene le ore di luce man mano inizino a calare (mio grande cruccio, a dire il vero), si respira un'aria differente, magica, frizzante. Non è troppo caldo ma non è nemmeno troppo freddo, la terra si colora d'oro e di bronzo, la natura s'appresta a prepararsi a un lungo riposo. E il cielo, beh... Quello pare quasi dipinto per quanto è delizioso. 

Mabon diventa quindi il culmine di quanto io amo e desidererei vivere nel corso di un anno intero, anche se probabilmente questo ne affievolirebbe la magia! Ho dei ricordi importanti legati a questa festività, e sebbene questa non sia la sede adatta in cui parlarne, resto comunque perennemente affascinata da un giorno così bello e carico di significato. 

Nel mio paesino il 29 Settembre è festa patronale e dalla settimana precedente arrivano le giostre in piazza. Quando ero piccola per me erano giorni speciali perchè, nonostante l'inizio del nuovo anno scolastico, avevo la possibilità di usufruire di un po' di libertà negli ultimi giorni che ancora ricordavano vagamente l'estate appena trascorsa. Ricordo la mia mamma e la mia nonna che mi portavano alla fiera, mi compravano dolci e regali, ed era un po' come se fosse Natale per me. Insomma, forse è anche per questo che associo Mabon a tanta abbondanza! 

Anche l'inizio delle scuole per me era carico di buoni propositi, idee, voglia di fare (che puntualmente andavano a farsi benedire, causa bullismo costantemente subito, quantomeno fino alle medie. Alle superiori per fortuna le cose si sono decisamente sistemate... Ma questa è un'altra storia). Di conseguenza anche oggi, che di anni ne ho molti di più, arrivo a Settembre con una bucket list infinita. Quest'anno, ad esempio, ho iniziato antigravity in palestra e lezioni di lingua russa - non posso continuare ad ascoltare gli Arkona senza avere la minima idea di cosa stanno dicendo. Sono il mio gruppo preferito e, onestamente, le traduzioni di Google lasciano spesso il tempo che trovano :D 

Mabon, con la sua lunazione associata, è anche il periodo in cui si ricordano gli antenati e si ringraziano per quanto ci hanno insegnato. La figura dell'antenato non deve essere intesa solamente come quella di un lontano parente che purtroppo non è più tra noi, dobbiamo infatti ricordare anche coloro che hanno fatto grandi e piccole cose per poter rendere la nostra terra o la nostra stessa vita un posto migliore. Sicuramente oltre a ricordare i miei cari nonni non potrò fare a meno di rivolgere gratitudine anche ad alcuni scrittori e musicisti che con le loro opere sono stati in grado di forgiare il mio carattere ed il mio pensiero. Sul discorso antenati però mi piacerebbe tornare in uno dei prossimi interventi sul mio blog, perchè è un argomento che mi sta particolarmente a cuore.

Ecco invece qualche consiglio utile per festeggiare al meglio questa giornata:
Mettete delle ceste con della frutta fresca per amici e per la famiglia
Riempite una scodella con della frutta e lasciatela come offerta agli Dei
Fate una cena della fortuna
Riempite un cesto con delle pigne, foglie secche colorate, grano, spighe e rami di pino caduti e lasciatelo vicino alla porta
Andate in un campo di alberi di mele e se potete raccoglietene una dall'albero.
Appendete spighe sulla porta, sulle finestre
Servite una tipica cena di Mabon con del buon vino dal Dio e dei fagioli e verdura dalla Dea. Ideale anche una zuppa con carote, cipolle, patate, radicchio e granturco che combinano le energie del Dio e della Dea.
Fate del vino speziato magari
Preparate delle mele, levando il torsolo e riempendole di crema pasticciera. Da mangiare con una persona speciale.
Raccogliete delle foglie secche coloratissime, per farne dei centrotavola.
E' un buon momento per camminare nei boschi, prendendo erbe secche per usarle sull'altare come decorazione o per le vostre tisane.
Cambiate le scope di casa.
Chiamate gli elementi e ringraziateli per : Terra/casa e finanze, Aria/scuola e conoscenze, Fuoco/carriera e successi, Acqua/emozioni e relazioni.
Telefonate agli amici veri e ringraziateli per averli nella vostra vita
Lasciate una mela in giardino in ricordo di una persona cara scomparsa.
Fate un incanto di protezione legando dei rami di nocciolo con del filo rosso.
Passate per il vostro giardino e toccate tutti i fiori.
Bevete del vino rosso, magari riscaldato sul camino.
Appendete una mela con un filo al soffitto e giocate a morderla con il vostro amore.
Parlate ai bambini del vicinato, sorridete e salutateli quando li incrociate
Fate un mandala di semi e grano per terra, un'offerta per i doni della Madre agli animaletti del giardino o del bosco
Fate un rosario di cortecce
Cucinate al forno delle mele senza torsolo e riempite con burro e cannella.
Comprate un bel collare nuovo al vostro cucciolo.
Onorate gli uccellini e i piccoli animali che vivono vicini alla vostra casa, lasciandogli dei semi e del cibo.
Mettete un pò a posto la casa, mettendo spighe in ogni vaso
Fate delle ghirlande con le viti, ammorbidendole in acqua calda.
Questo è il giorno del vostro ringraziamento alla vita.
Offrite libazioni agli alberi
Rilassatevi, guardate un film, iniziate un nuovo libro, non pensate al lavoro.
Tagliate una mela a metà in maniera che possiate vedere il pentacolo. Questo è un modo per ricordarsi della vita che rinasce.
Fate dei piccoli biberon per uccelli. Prendete delle pigne e rotolatele nel miele, quindi nei semini di cui si cibano.
Raccogliete rami di salici e fatene bacchette, è un'antica usanza druidica.

Insomma, lasciatemi un pochino di felicità, oggi. E' il giorno più bello dell'anno. E spero, un giorno non troppo lontano, di poterlo festeggiare in montagna, tra i boschi, per essere ancora più felice. 

Benedizioni di Mabon a tutti i viandanti che passeranno da queste parti. 

Miryam 




venerdì 20 settembre 2019

Le figlie della Sacra Isola dei Meli

Sospese a fievoli sussurri portati dal Vento. Siamo le figlie della Sacra Isola dei Meli. Siamo il Canto che proviene da oltre i Veli. Dai profondi abissi osserviamo la Storia. Siamo la Voce che incanta la Luna e ne conserva memoria. Siamo della fonte arcaica il richiamo sopito. Siamo l'alito che alimenta il fuoco del Calderone Antico.

Da Avalon Nemeton


giovedì 19 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 44

44. La scelta da strega!

Come già scritto su questo mio blog, il mio percorso è iniziato diversi anni fa in modo del tutto naturale. Interessata da sempre a tutto ciò che è legato alle antiche tradizioni, mi sono ritrovata a frequentare e consultare diversi siti e forum i cui temi trattati erano di stampo prettamente pagano. Per quanto la wicca mi appassionasse (e continui a farlo) sotto molti aspetti, non sono mai riuscita a vedermela cucita addosso. 
E' che in giro ci sono troppe "streghe wannabe", interessate per lo più ai "Mi piace" sui social o al voler apparire a tutti i costi millantando conoscenze che non hanno... Non appartengo a tutto questo, non mi interessa. E' vero, anche io ho le mie pagine, i miei account sui vari social, ma non li uso per apparire come fanno in molti. Preferisco di gran lunga usarli per connettermi con persone con cui condividere passioni... Ma questa è un'altra storia, della quale mi piacerebbe comunque parlare prossimamente. 
Tornando all'argomento di questo quarantaquattresimo ed ultimo giorno, posso dire che sia stata la scoperta del percorso avaloniano a farmi sentire veramente a casa: una tradizione nata in tempi recenti ma che si basa su fondamenta molto più antiche, che mi ha insegnato a riflettere, cercare, approfondire ed essere più consapevole. A volte mi lascio andare in balia della tristezza, altre invece riprendo le redini della mia barchetta e mi do da fare per raggiungere le sponde della mia adorata Isola. Del resto nessun cammino è lineare e costante, tanto meno il mio. 


mercoledì 18 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 43

43. Una ricetta magica.

 Crepes dell'ultimo sole

400 g di zucchine
400 g di funghi freschi
olio,
aglio,
sale,
1 cucchiaino di foglioline di timo tritate,
2 uova,
3 cucchiai di farina di grano saraceno,
1 cucchiaio di farina bianca,
2 dl di birra,
burro,
taleggio

Spuntate 400 g di zucchine, lavatele e affettatele in rondelle sottili; pulite, lavate e affettate 400 g di funghi freschi. Mettete in una padella i funghi con 4 cucchiai di olio e uno spicchio d'aglio schiacciato e cuoceteli a fuoco alto per 3-4 minuti, quindi unite le zucchine, una presa di sale e cuocete a fuoco medio per circa 10 minuti: prima di togliere la padella dal fuoco aggiungete un cucchiaino di foglioline di timo tritate. Riunite in una ciotola 2 uova, 3 cucchiai di farina di grano saraceno e uno di farina bianca. Mescolate, unite a filo 2 dl di birra sbattendo con una frusta finché otterrete una pastella fluida, aggiungete quindi una presa di sale e fate riposare per 30 minuti in fresco. Dopodichè fate sciogliere una nocciola di burro in un padellino del diametro di 20 cm, versate un mestolino di pastella, rigirate la padella per distribuire in modo uniforme la pastella sul fondo e cuocete la crêpe per mezzo minuto a fuoco medio, poi rigiratela e cuocetela per ancora mezzo minuto: mettete al centro una fettina di taleggio tagliata a pezzetti, un cucchiaio di zucchine e funghi trifolati già preparati, ripiegate leggermente i bordi della crêpe sul ripieno e tenetela in caldo. Preparate le altre crêpe nello stesso modo e servitele ben calde.

Questa ricetta è tratta dal sito di Strega delle Mele, a questo link sono presenti anche altre ricette per festeggiare degnamente Mabon (ormai alle porte!)
Purtroppo, con tutte le mie intolleranze alimentari, la ricetta che ho postato dovrò MOOOLTO modificarla, chissà se al posto del taleggio verrà buona anche con il formaggio di riso, senza birra e con la farina di kamut? Ai posteri l'ardua sentenza! 

Cooking witch - IrenHorrors

martedì 17 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 42

42. Uno spirito della natura preferito.

Le Salamandre.

Oggi parleremo di Salamandre, gli spiriti elementari che governano l’elemento Fuoco, i più forti e potenti tra tutti gli elementali, senza di loro il fuoco e la luce solare non esisterebbero, il mondo se loro scomparissero piomberebbe nel buio totale.

Esse governano la conduzione del calore, possono determinarne l’intensità, da quella radiante e calda del Sole, quella splendente a quella bruciante e crepitante della fiamma accesa, che segue le leggi armoniche alla base della Natura.

Si vedono in fenomeni come una folgore, una colata di lava incandescente, controllano quindi tutte le forme di calore come i vulcani, i fuochi, i raggi solari, inoltre sono responsabili della regolazione del calore che genera la Vita in tutte le sue forme e in tutti i Regni Minerale, Vegetale, Animale, Umano, ed ogni processo di trasformazione e metabolismo.

Le salamandre sono degli Spiriti bellissimi, agili, snelli, vivaci e guizzanti e ne esistono, molte famiglie, di differenti dimensioni, apparenza e dignità. Il loro nome deriva dall’anfibio di colore rosso, arancione che secondo le leggende riuscirebbe a passare indenne attraverso il fuoco.

Il loro sovrano è un essere magnifico e fiammante chiamato Djin, quelli che dicono di averlo visto affermano che sia potente, maestoso e terribile.

Vivono nei pressi di vulcani attivi, in zone desertiche dove fa molto caldo. Secondo la cabala, sono affini alle Energie Angeliche sottili, penetranti e possono far loro da tramite, accelerando in noi i processi di trasmutazione interiore nei percorsi di ricerca spirituale verso il l’illuminazione, realizzazione spirituale e connessione con il divino.

Le salamandre vengono evocate per avere forza, coraggio e capacità di affrontare i problemi. L’ora migliore per evocarle è mezzogiorno ed è preferibile farlo con acqua benedetta.

Le salamandre possono cambiare la loro dimensione, e se avrete la necessità di accendere un fuoco in campeggio, chiamatele e vi aiuteranno.

Le salamandre possono essere dispettosi e cattivi a seconda delle circostanze.

(da www.misteri.esoterya.com)


lunedì 16 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 41

41. Un incantesimo che hai fatto.

Per lo più mi concentro sulla protezione della mia casa, facendo fumigazioni con salvia bianca, ulivo, rosmarino, alloro. 
C'è chi utilizza formule o preghiere, io invece mi limito a pensare alla negatività che se ne va, cacciata dal fumo delle mie erbe che, come bolle di sapone, ingloba tutto il male per poi trasportarlo lontano da me. 
Al momento a casa siamo tutti vivi ed abbiamo ancora un tetto solido sulla testa. perciò direi che il metodo funziona :D 

domenica 15 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 40

40. Il vostro altare, se ne avete uno!

Non ho mai avuto un altare, per quanto concerne il mio percorso non ne sento il bisogno. Se, invece, per altare vogliamo definire lo spazio che prediligo utilizzare è il davanzale della finestra di camera mia, sul quale appoggio candele, carte, la brocca dell'acqua da caricare ai raggi della luna piena...
Non è una delle migliori foto della mia vita ma quella qui sotto dovrebbe dare una parvenza di idea! :D


sabato 14 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 39

39. Qualcosa che ti ispira.

Qualcosa tipo Dunluce Castle in Irlanda, per esempio. Pagherei per essere in un posto simile in questo momento, lontana da tutto e da tutti! 


venerdì 13 settembre 2019

giovedì 12 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 37

37. Un famoso pagano / strega

Gentile Budrioli, la Strega Enormissima di Bologna

Quando si parla di "luoghi delle streghe" italiani, i primi nomi che saltano alla mente sono Benevento, Triora, Villacidro. 
Questa volta, però, voglio accompagnarvi tra le strade di Bologna, la città dotta, durante la seconda metà del Quattrocento. Qui, proprio nella seconda cerchia di mura di fortificazione cittadina, all'interno del torresotto di Porta Nuova, viveva uno dei più importanti notai del luogo, Alessandro Cimiero Cimieri, assieme alla propria sposa, Gentile di Nicolò Budrioli.

Gentile era una donna molto intelligente e curiosa: tali virtù la spinsero ad interessarsi non solo all'ambiente culturale custodito dall'ambiente ecclesiastico (in questo caso  fu importante l'amicizia con Fra Silvestro della chiesa di San Francesco, che divenne suo maestro nell'arte erboristica) ma anche a quello universitario. La si poteva incontrare spesso alle lezioni del professor Scipione Manfredi, insegnante di astrologia, disciplina che all'epoca era ritenuta di grande pregio.
Insomma, una donna all'avanguardia rispetto ai tempi, forse troppo emancipata: il marito non vedeva di buon occhio questa sua continua sete di istruzione tanto che cercò di impedirle, senza riuscirvi, di portare avanti gli studi.
Le conoscenze relative all'erboristeria vennero ben presto messe in pratica: la donna era molto abile non solo a curare i dolori del corpo ma anche quelli della mente, questo grazie anche alla profonda empatia che la caratterizzava.
Non mancò molto che Gentile iniziò ad interessarsi di esoterismo: una passione che condivideva, senza ancora saperlo, con Ginevra Sforza, moglie di Giovanni II Bentivoglio. 
Ben presto, infatti, la fama di Gentile giunse anche all'orecchio di Ginevra che volle conoscerla: tra le due nacque un'amicizia molto forte. Gentile giunse a divenire non solo la confidente ma anche la consigliera della sposa dello Sforza: che queste fossero solo dicerie o meno, però, non è dato saperlo. Quello che, invece, si sa per certo è che il legame tra le due iniziava ad esser visto con sospetto.
I cortigiani cominciarono  a metter la pulce nell'orecchio al Bentivoglio: quella donna era strana, aveva una pessima influenza sulla moglie, era dedita alle arti magiche e se lo avesse saputo il Papa sarebbero stati guai. Insomma, bisognava assolutamente coglierla in flagrante. Forse non avevano nemmeno tutti i torti: c'è chi dice che Gentile in realtà fosse in combutta con i Malvezzi per rovesciare la signoria dei Bentivoglio: le accuse di stregoneria altro non sarebbero state che un modo semplice per liberarsi di una temibile nemica politica.
Un giorno uno dei figli di Giovanni II venne colto da tremenda malattia e Gentile ebbe l'incarico di guarirlo attraverso le sue abili conoscenze mediche. Le cure furono però vane, il ragazzino morì e la donna venne accusata d'averlo "stregato" ed ucciso. A nulla valsero le proteste della donna e i tentativi d'aiuto da parte di Ginevra: la strega venne portata e rinchiusa nel carcere dell'inquisizione in attesa della condanna al rogo.
Quando la casa del Cimieri venne perquisita vennero trovati numerosi oggetti testimonianti la dedizione all'arte magica di Gentile: ossa, ampolle, un altare e addirittura "un diavolo di piombo". 
Il 14 luglio del 1498 venne messa al rogo in Piazza San Domenico con l'accusa di essere "Strega Enormissima" in quanto la più potente di Bologna: per rendere la sua fine ancor più teatrale il boia sparse polvere da sparo sulle ceneri. Coloro che erano accorsi a godersi lo spettacolo fuggirono impressionati ed impauriti, convinti che il diavolo in persona fosse giunto a recuperare le spoglie mortali della sua adepta, mentre Ginevra piangeva amaramente l'amica, appoggiandosi mesta al muro del torresotto di Porta Nuova.

(Dal mio blog https://italiaparallela.blogspot.com)


mercoledì 11 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 36

36. Fiore di vostra scelta e sue proprietà magiche.

Fiore di tiglio

Il tiglio è un albero molto diffuso in Europa e appartiene alla famiglia delle Malvaceae. Conosciuta in botanica con il nome di Tilia platyphyllos, questa pianta vanta un buon numero di proprietà curative note già nei secoli passati.

L’albero di tiglio può raggiungere i 40 metri di altezza ed era considerato sacro nelle antiche culture germaniche per via della sua eccezionale longevità (anche fino a 250 anni). Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fiori e l’Alburno, la parte del tronco più giovane.

Non vengono segnalate tossicità derivate dall’assunzione di tiglio alle dosi considerate “normali”, salvo quelle relative ad allergie o intolleranze specifiche. Eventuali dubbi al riguardo possono essere sciolti dal proprio medico curante.

Proprietà curative e usi
Tra le proprietà curative più apprezzate del tiglio senza dubbio trova posto l’azione rilassante contro ansia e stress. Bere un infuso preparato con i fiori di questo albero consente di ottenere un naturale rilassamento, da cui si potrà trarre beneficio anche in caso di insonnia. Contro la privazione del sonno è possibile sfruttare le proprietà di questo albero anche sotto forma di miele, da aggiungere a un bicchiere di latte caldo da consumare alla sera.

Altro possibile utilizzo di questa piante è quello per il trattamento delle affezioni respiratorie tipiche del periodo freddo come la tosse. Un effetto calmante viene in quest’ultimo caso garantito sia dall’infuso di fiori che mescolando in un bicchiere di latte caldo, magari aggiungendo anche uno spicchio di aglio pestato, un cucchiaino di miele di tiglio.

Il tiglio si rivela utile anche come calmante dei crampi allo stomaco e degli spasmi addominali, oltre a vantare modeste proprietà diuretiche e vasodilatatrici.

Un altro effetto garantito dal tiglio è quello della riduzione della temperatura corporea, molto utile in caso di febbre, ottenuta attraverso un aumento della sudorazione. Benefici per la pelle possono infine essere ottenuti grazie a un bagno o pediluvio.

Come preparare infusi e bagni curativi
Realizzare un infuso di fiori di tiglio è molto semplice. È sufficiente portare a ebollizione una tazza d’acqua calda e poi lasciarvi in infusione 1-2 cucchiaini di fiori, acquistabili in erboristeria. Tenere in acqua per 10 minuti, filtrare e consumare.

Preparare un bagno è possibile portando a ebollizione 2 litri d’acqua e aggiungendovi 100 grammi di fiori, da lasciare anche in questo caso in infusione per circa 10 minuti. Una volta filtrato il tutto aggiungerlo al resto dell’acqua pronta nella vasca.

Per il pediluvio adattare le dosi in base al volume d’acqua richiesto, avendo cura di mantenere le proporzioni indicate per il bagno. Il tiglio è inoltre disponibile in erboristeria sotto forma di estratto o tintura madre.

(www.greenstyle.it)


martedì 10 settembre 2019

44 giorno stregati - Giorno 35

35. Qualcosa che penso che la gente non sappia e dovrebbe sapere sul paganesimo e la stregoneria.

Grazie al cielo non tutti vivono nell'ignoranza (intesa proprio come la non conoscenza delle cose). Tuttavia mi è spesso capitato di discorrere con alcune persone alle quali il solo termine "paganesimo" facesse drizzare i peli sulle braccia. Il punto è questo: il paganesimo non ha nulla a che fare con i demoni, Belzebù e i Sabba orgiastici. Non è il percorso spirituale che seguiamo a determinare se ci troviamo di fronte ad uomini buoni o cattivi perchè le mele marce sono ovunque. E' un po' come volersi accanire contro tutta la categoria dei venditori di aspirapolvere semplicemente perchè questo era il mestiere del nostro precedente fidanzato, proprio quello che ci ha piantato le corna per anni. 
Ecco, il discorso per il paganesimo è simile. Si tende sempre a cercare il "marcio" in ciò che non conosciamo, come per volersi tutelare dietro ad un "Vedi? Te lo avevo detto che quelle persone sono nocive!". Ma fa sempre più scalpore parlare delle cose negative mentre, per quanto riguarda quelle positive, non esistono mass media disposti a divulgarle. 

Insomma, noi pagani amiamo la natura, lavoriamo su noi stessi per instaurare una profonda connessione con Madre Terra e cerchiamo di portare avanti le tradizioni dei nostri antenati. Siamo davvero così brutti e cattivi o avete intenzione di darci una chance?

(La Dea Salvia, Emily Balivet)

lunedì 9 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 34

34. Runa a vostra scelta 

Feh (Fehu): bestiame abbondanza, ricchezza, successo. Nelle culture primitive il bestiame veniva utilizzato come moneta. Il bestiame comportava duro lavoro e doveva essere nutrito e accudito, Fehu indica quindi una ricchezza "sudata" e non un guadagno inatteso. Significa anche soddisfazioni, obiettivi raggiunti, affari e fortuna. Capovolta indica difficoltà finanziarie, passività e noia.
(da www.runica.it)

Sono particolarmente affezionata a questa runa: la prima volta che me le sono fatte leggere è apparsa lei. Ogni obiettivo deve essere raggiunto con fatica e determinazione e non possiamo certo aspettarci che la fortuna e le cose belle ci piovano addosso dal cielo senza aver nemmeno mosso un dito. E poi, vogliamo mettere con la soddisfazione d'aver guadagnato qualcosa dopo un lungo lavoro? Non riusciamo, forse, a godercelo di più?


domenica 8 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 33

33. Creatura del Piccolo Popolo di vostra scelta

Tra le varie creature del Piccolo Popolo, quelle che mi hanno sempre colpita più di tutte sin da bambina sono le fate. Non ho mai pensato a queste creature come ad esseri bellissimi, buoni, giusti e caritatevoli come accade in diverse fiabe. La mia visione, sia caratteriale che esteriore, è molto più simile a quella proposta sia dalle antiche leggende sia dai lavori di Brian Froud, con quel pizzico di "inquietante" in più che di certo non guasta, nè risulta a sproposito. 

Non ho mai incontrato una fata, se ve lo state chiedendo, ma sono certa che da qualche parte si nascondano - e a buona ragione.



sabato 7 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 31

31 - Un film preferito sul paganesimo o sulle streghe

Ce ne sono diversi ma questo è sicuramente tra i miei preferiti in assoluto. La mia strega preferita? Ovviamente Mary! 💓

44 giorni stregati - Giorno 32

32. Un'opera d'arte pagana / legata alle streghe


L'appel de la nuit, Paul Delvaux (1938)

giovedì 5 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 30

Strumenti da strega: bacchetta

Da bambina sognavo di poter avere una bacchetta magica con la quale sistemare tutti i problemi del mio piccolo grande mondo. Come, ad esempio, far crescere più in fretta i fiori, far smettere i miei compagni di scuola di deridermi, fermare i litigi dei miei genitori (cosa per la quale ho sempre sofferto moltissimo, probabilmente è per questo che mal sopporto qualsiasi tipo di discussione dai toni accesi con chicchessia.)

Ammetto che una bacchetta del genere mi farebbe comodo anche adesso, e che non ho mai smesso di credere in quel pizzico di magia che potrebbe salvarmi in tante situazioni spiacevoli. 


mercoledì 4 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 29

Elemento Acqua

(qualcuno sa di chi è questo bellissimo dipinto rappresentante Saffo? Non sono riuscita a trovarlo!)

martedì 3 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 28

Una foto di "qualcosa che voglio subito!"

Trasferirmi in un posto simile. Immediatamente. La foto rappresenta uno scorcio di Dordogne in Francia, ma qualsiasi luogo del genere andrebbe benissimo. 


44 giorni stregati - Giorno 27

Immagine della natura (elemento terra)

Ho scelto questo meraviglioso scatto di Timothy J. Engle, che ci ricorda come la vita sia strettamente legata alla terra. 

domenica 1 settembre 2019

44 giorni stregati - Giorno 26

Un podcast stregato

Ho iniziato ad ascoltare un po' per caso questi bellissimi podcat curati ed interpretati da Michela Murgia. E il nome del programma la dice lunga: Morgana. 
Questo è uno dei miei preferiti, dedicato ad un'artista che ho sempre ammirato sin da piccola, Cher.