Si dice che una falena porti con sé lo spirito di un morto che di notte torna a farci visita. E’ per questo che a volte entrano dentro le case. Secondo antiche credenze popolari è un’anima che non trova pace e cerca qualcuno per una preghiera.
*.*.* La notte delle falene - Riccardo Bruni *.*.*
Siamo molto più di quello che immaginiamo, siamo portatori sani di magia.
)O( S. Littleword )O(
Dopo tanta nebbia
a una
a una
si svelano le stelle
*.*.* Giuseppe Ungaretti *.*.*
Si racconta al mio paese che la possente fortezza di Lusignano è stata fondata da un cavaliere e dalla fata da lui sposata e che la fata è antenata di nobili e grandi personaggi, e ancora che i re di Gerusalemme e Cipro e i conti della Marca e del Parthenay ne sono discendenti. Ma la fata, sorpresa nuda dal marito si trasformò in serpente. E ancora si racconta che quando quel castello cambia proprietario, il serpente si mostra sugli spalti.
*** Reductorium morale - Pierre de Bersuire ***
Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. Ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose si strusciano nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. C'è una Sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi è la stessa cosa, perché in una terra dove il silenzio è ancora il dialetto più parlato, le parole sono luoghi più dei luoghi stessi, e generano mondi.
**O...Viaggio in Sardegna - Michela Murgia...O**
Né fuoco, né sole, né luna mi potranno bruciare,
né lago, né fiume, né mare mi potranno affogare,
né freccia di fata, né dardo di folletto mi potranno ferire.
)O( Genealogia di Brigid )O(
Vedevo a tratti, ma solo per un attimo, una figura fievole e solitaria dal volto velato che, una fievole fiaccola nella mano, guizzava in mezzo ai danzatori, ma come un sogno in un sogno, come l'ombra di un'ombra, e capii per mezzo di una facoltà intellettuale che attingeva a una fonte più profonda del pensiero, che si trattava di Eros, e che il suo volto era velato perché dai primordi del mondo nessuno, uomo o donna, ha mai saputo cosa sia l'Amore, né lo ha mai guardato negli occhi,perché di tutti gli dèi, Eros è il solo che sia completamente spirituale, e quando vuol entrare in comunione con un cuore mortale si nasconde dentro passioni la cui essenza è diversa dalla sua.
*** Rosa alchemica - William Butler Yeats ***
Incontrare una fata è facile. Il difficile è riconoscerla… le fate sono strane, impalpabili, sorprendenti. Appaiono e scompaiono nel trambusto delle nostre vite. A volte ci prendono per mano e ci accompagnano per un tratto di strada. Chi dice che non esistono non ha saputo vederle e ascoltarle.
`ø´Una fata per amica - Anita Palmara `ø´
Ritrovai quelle donne, e i loro stupendi tappeti: le stanze ora piene di telai e di lavoranti giovinetti, che cantavano, lavorando, canzoni sarde d'amore. Sono opere tradizionali e non moderne di gusto non corrotto. Nei loro costumi antichi, la madre e le figlie disegnatrici (le stesse che, dieci anni fa, con neri occhi scintillanti d'intelligenza e di vitalità, ridevano, libere, dell'inferno, ma si sottomettevano alla regola ereditata dell'autorità del loro pastore) ci parlano esperte del mercato italiano e di quello internazionale, dei grandi magazzini e delle loro esposizioni a New York. E intanto ci offrono ospitali i dolci che esse stesse hanno fatto, gli amaretos, e le meravigliose caschetes e perdules che sembrano fiori immaginari dai petali bianchi. Ci mostrano, con sapienza, i metodi della lavorazione, le erbe per tingere le lane, che danno colori diversi a seconda della stagione o del terreno dove sono raccolte. Così vivono nei tempi molti, native, sconosciute sovrane.
*** Tutto il miele è finito - Carlo Levi ***
Che cos'è questa grande favola nella quale viviamo e che ognuno di noi ha la possibilità di assaporare solo per un breve momento? Non venire a dirmi che la natura non è una meraviglia. Non venire a dirmi che il mondo non è una favola.
*** Jostein Gaarder ***
Amare una strega non è facile…
Forse è per questo che tante di noi restano da sole per anni,
senza scegliere, soffrendo..
nel difficile tentativo di cercare il compagno giusto.
Amare una strega non è facile perché nessuno è pronto per farlo,
perché nessuno si aspetta che un giorno si troverà immerso in una relazione magica.
Non è facile amare una strega perché portiamo con noi il ricordo delle mille storie d’amore precedenti
e il nostro cuore batte con la forza di mille vite.
L’intensità dei nostri sentimenti è forte ed quello che ci aspettiamo anche dagli altri,
ed a molti questo spaventa.
Non è semplice perché ciò che per altre donne sono simboli d’amore,
per noi streghe sono solo catene.
I sogni e le ambizioni di altre, per noi… mere prigioni.
Non è facile, perché speriamo che chi amiamo cerchi ogni giorno di evolversi,
come stiamo provando anche noi.
Per amare una strega bisogna essere disposti a voltare le spalle a tutti i tabù e le credenze sull’Amore.
Una strega, caro uomo ti vorrà al suo fianco come complice, come partner ed amante, condividendo tre vite.
La tua, quella sua e quella che ricostruirete insieme.
)O( Carla Babudri - Le streghe vanno a letto presto )O(
La mia scopa col ciuffo di Rose che invita il buio
con la corona di Cardi che solletica il Cielo
Volo sopra i tetti della distruzione
Volo mentre lui mi crede al sicuro
Volo sopra i Cieli di Arancia e Albicocca nuvole di Melograno
lui mi crederà al sicuro in quel letto impaurita all'idea di un Volo tanto fantastico
E' di quel letto che ho paura!
Volo tra le Nuvole le Stelle con la Pioggia con il Vento e Tempesta
con la mia scopa meravigliosa
Ah se brucerò per questo!
E come saranno belle le mie ceneri e come sarà bella
la mia bella scopa dalla coda di Cometa!
...O... Streghe - Erica Jong ...O...
La donna selvaggia porta tutto ciò di cui una donna ha bisogno per essere e sapere.
Porta il medicamento per tutto. Porta storie e sogni e parole e canzoni e segni e simboli.
Riunirsi alla natura selvaggia significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo, parlare e agire per proprio conto, in prima persona, rifarsi ai poteri femminili innati dell'intuito e della percezione, riprendere i propri cicli.
La donna selvaggia è intuito, veggenza, colei che sa ascoltare.
Lei è idee, sentimenti, impulsi, memoria.
E' colei da cui andiamo a casa. E' quello che ci fa andare avanti quando pensiamo di essere finite.
Lascia impronte ovunque ci sia una donna che è terreno fertile. Vive in un mondo lontano che a forza si apre un varco verso il nostro mondo.
)O( Donne che corrono coi lupi - Clarissa Pinkola Estés )O(
Guardami nel dolce profumo del vento che abbraccia questo luogo, fra i castagni che ho amato, che mi hanno amata, che hanno reso fertile il mio abbandono, che hanno assecondato il mio intento, che hanno custodito i miei sogni, che hanno protetto il fluire della mia consapevolezza. Dell'insondabile magia dell'ignoto scelgo la quiete, che infonde forza all'abbandono, che sa cullare le visioni, che accompagna la consapevolezza, che avvolge l'incanto, che apre la bellezza. Del potere dello spirito scelgo l'intento, che guida la percezione, che si fa impeccabile lemma nella sfida per la libertà. E di tutto il senso della vita scelgo l'amore per la bellezza, che non delude.
)O( Haria - Donne di conoscenza )O(
Le streghe non hanno un cuore di carne,
hanno un cuore d’argento.
Quando le bruciano-succede ancora-
tra le ceneri del rogo
può esserci un luccichìo: non è
l’ultimo tizzo che brucia,
è il cuore d’argento
che ha resistito alle fiamme. Una contadina
promise in voto alla Madonna
un cuore d’argento,
se le salvava il bambino.
Il bambino guarì, ma la madre
Incominciò a tormentarsi
perché non aveva il denaro
per acquistare l’ex voto .Un giorno
che trafficava nel bosco
per raccogliere frasche e pigne,
in una radura tra gli alberi vide
un palo bruciato, con sotto
un tappeto morbido di cenere.
La contadina con la mano sentì
che era ancora caldo, e in quel caldo
incontrò un oggetto ancora rovente:
un cuore d’argento,
proprio quello che ci voleva.
La donna lo prese,
lo ripulì con lo scialle,
e si affrettò a portarlo in chiesa: dove,
tra braccia, gambe, orecchie
e innumerevoli altri cuori d’argento,
appese anche il suo.
Così il cuore della strega
diventò un ex voto, e la Madonna
lo gradì come gli altri:
perché, come gli altri,
veniva dal dolore.
*..O..* Anna Ventura - Ex voto di contadina *..O..*
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