mercoledì 27 ottobre 2021

Inno omerico ad Atena

Comincerò a cantare Pallade Atena, la gloriosa dea

dagli occhi splendenti, ingegnosa, dal cuore inflessibile,

vergine casta, intrepida signora dell'acropoli,

Tritogenia; il saggio Zeus la generò da solo,

dal suo capo venerabile, rivestita già delle armi di guerra

dorate e lucenti. Tutti gli immortali si stupirono

a questa vista: essa balzò fuori rapidamente

dal capo immortale, agitando un giavellotto acuto

davanti a Zeus Egioco. Il vasto Olimpo sussultò

cupamente sotto l'urto della dea dagli occhi splendenti,

la terra emise un grido terribile, il mare si sconvolse,

gonfiandosi con flutti spumanti. Poi d'improvviso le onde

si fermarono, il luminoso figlio di Iperione arrestò

lungamente i veloci cavalli, fino a quando la vergine

Pallade Atena ebbe tolto dalle spalle immortali

le armi divine: né gioì il saggio Zeus.

Così ti saluto, figlia di Zeus Egioco:

io canterò te e anche un'altra canzone: la canzone della mia vita!

(Inni Omerici a cura di Giuseppe Zanetto)

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