sabato 7 ottobre 2023

Paura del buio

C'era una volta un ragazzo cui non piaceva il buio.

Amava lanterne e lampade, torce e candele, fiammate e fasci di luce.

Ma non amava il buio, cioè la Notte. Non amava per niente gli interruttori della luce, perché gli interruttori spegnevano le luci gialle, quelle verdi e quelle bianche, le luci dell'ingresso, le luci di tutta la casa. Non avrebbe voluto per nessuna ragione toccare l'interruttore. E non sarebbe mai andato a giocare fuori, al buio.

Una notte, il ragazzo si aggirava tutto solo per la casa.

Mio Dio, che splendore di luci! Sembrava che la casa fosse in fiamme!

Tutto a un tratto sentì un tocco alla finestra.

Una ragazza stava là in piedi in mezzo alle luci bianche, le luci brillanti, le luci dell'ingresso, le luci piccole, le luci gialle, le luci calde.

– Il mio nome è Oscuro – disse. Aveva i capelli scuri, gli occhi scuri, e indossava un vestito scuro e scarpe scure.

Ma il suo viso era bianco come la luna.

– Tu sei triste e solo  – disse.  –Ti presenterò alla Notte e diventerete amici.

E spense una luce del portico.

– Lo vedi – gli disse. – Non si è spenta la luce.

No! Semplicemete si è accesa la Notte. Tu puoi accendere e spegnere la Notte, proprio come puoi accendere e spegnere la luce.

E con Io stesso interruttore! Quando tu accendi la Notte, accendi anche i grilli!

E accendi le rane. E accendi le stelle! Chi può sentire i grilli e le rane con le luci accese? Nessuno. Chi può vedere le stelle e la luna con le luci accese?

Nessuno. Capisci che cosa stavi perdendo? Hai mai pensato di accendere i grilli e le rane? Hai mai pensato di accendere le stelle e l'immensa luna?

– No – disse il ragazzo.

– Bene, prova! – disse Oscuro.

E così fecero. Andarono su e giù per le scale per accendere la Notte.

Per accendere l'oscurità. Per far vivere la Notte in ogni stanza.

In quel momento il ragazzo fu davvero felice.

Ray Bradbury

7 commenti:

  1. Molto carino questo racconto. Non lo conoscevo. Potrei tenermelo buono in caso avessi un figlio, un giorno, che ha paura del buio.
    Ebbravo il buon Bradbury!

    RispondiElimina
  2. Un bel racconto, questo non lo conoscevo neanche io. Ciao

    RispondiElimina
  3. Stupendo questo racconto.
    Molto suggestivo e ricco di significato

    RispondiElimina
  4. Racconto carino scritto in un periodo in cui non c'erano bollette esorbitanti da pagare e si potevano tenere accese tutte le luci. Mi piace l'immagine che con la notte si accendono anche i grilli, le rane, le stelle!
    Felice domenica, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  5. Amo la notte proprio per questo: accendi le stelle, rane e animaletti notturni e con loro accendi fantasia ed immaginazione.
    Bel racconto davvero.
    Grazie

    RispondiElimina
  6. Ray Bradbury è sempre una garanzia, che si tratti di romanzi o racconti brevissimi sapeva fondere realtà, fantasia e sentimenti in modo straordinario.

    RispondiElimina
  7. Il buio non mi piace, già sono miope, così poi non vedo niente!

    RispondiElimina