E' difficile dare un nome a ciò che in questo periodo mi ribolle nella testa come in un enorme calderone. Da una parte sento sempre più forte il bisogno di andare avanti e concretizzare tutta una serie di idee a cui ho lavorato nel corso dell'anno, dall'altra però comprendo che il modus operandi che vorrei seguire - ed è l'unico che si addice perfettamente alla mia persona - è totalmente anacronistico.
Al giorno d'oggi se vuoi metterti in gioco devi farti vedere, metterti a nudo (in tutti i sensi!) e venderti sui social networks. E tutto ciò comporta rischi notevoli che non vanno solamente a ledere la tua privacy, ma possono innescare un meccanismo distorto fatto di immagini rubate e intelligenza/violenza artificiale.
E' davvero questo l'unico modo per fare arrivare la nostra arte?
Noi musicisti, scrittori, disegnatori, sarti, artigiani, scultori, attori, siamo dunque destinati a soccombere in favore dei balletti su Tik Tok e delle chiappe al vento su Instagram?
Ci battiamo tanto contro la mercificazione del corpo e non ci rendiamo conto che siamo noi stessi ad alimentarla. Vorremmo creare noi i prodotti e non capiamo che il prodotto siamo noi.
C'è solo un modo per combattere tutto questo: guardare avanti ed osservare a quale destino siamo destinati. Solo in quel momento, con gli occhi colmi di rabbia e dolore, ci renderemo conto che possiamo ancora tornare indietro.
Non so ancora come, ma mi batterò fino all'ultimo per riottenere la nostra indipendenza.
Credo si debba avere mille occhi, non solo davanti, non solo dietro...
RispondiEliminaNon è facile, ma ci si può provare.
Segui la tua strada
Questi sono tempi duri in cui contano principalmente l'apparenza, il sapersi pubblicizzare, le conoscenze, il sottostare a compromessi...le vere e uniche qualità artistiche sembrano contare poco. In ogni caso ti auguro un grande In bocca al lupo per ottenere ciò in cui credi!
RispondiEliminaCara Miriam, non se figlia di? (famosi)
RispondiEliminaAllora mettiti su tutti i social facendo l’ impossibile per farti notare a tutti i costi senza remore e pudori, anche a costo di fare musica con le pernacchie, procurati un autotune, qualche base ritmica di suoni dal web e mettici sopra una raffica di parole da pronunciare talmente velocemente e magari mangiandotele un pó per non fare capire un tubo di cosa stai dicendo e strillacchiaci un ritornello ogni tanto autotunnandolo. Vedrai che il successo é assicurato. Ah! dimenticavo: vestiti parecchio strana e pacchiana, anche un pó adolescente, e accenna a qualche gesto ammiccante, magari scuoti un pó il fondoschiena.
L’arte é lo specchio di questa società decadente, ipertecnologica e piena di mistificazioni. Il talento é un optional. Serve faccia tosta, arroganza, e tanto ego in cerca di acclamazione e soldi facili. E lo ripeto: un autotune!! Il mistificatore per eccellenza.
Un abbraccio cara
Non necessariamente. Io sono presente anche su instagram e X (ex twitter) ma posso garantirti che chi mi segue lì non può desumere quasi nulla della mia vita privata, non sanno neppure che faccia ho. Espongo solo i miei contenuti creativi.
RispondiEliminaFai dei video (vlog) e postali su YouTube e altre piattaforme. I blog purtroppo non sono molto seguiti. Per quanto belli e istruttivi siano i tuoi post la gente preferisce altri canali. Purtroppo è così e non ci si può far nulla.
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