lunedì 14 ottobre 2019

La danza

La fanciulla zittì allora i propri pensieri ed allontanò dubbi ed incertezze. Socchiuse gli occhi e, dopo alcuni minuti di profondo silenzio, di un silenzio che avvertiva essere insieme interiore ed esterno, iniziò a sentire che una parte di lei, in un certo senso, si sintonizzava sulle onde morbide della dolcezza, e vi si abbandonava. A poco a poco, tutto dentro di lei si sciolse e si ritrovò a cantare una nenia che non credeva di conoscere, simile a quella che altre volte aveva udito intonare dalla Maestra mentre accendeva il fuoco. Mentre cantava, la fiamma del grande camino sembrava farsi via via più vivace, e quando la voce della Maestra si unì alla sua la fanciulla si ritrovò a danzare. Era una danza che, ad occhi normali, sarebbe parsa stranissima: danzava al dolce languore che la stava vivificando, danzava al Fuoco, danzava alla pioggia di lucine colorate che si era riversata nella stanza. Ed il suo canto continuava, in un crescendo di abbandono, facendosi sempre più sommesso e più interiore: solo la Maestra poteva ormai udirlo, la Maestra e tutte le invisibili presenze che popolavano l'antica Casa.

Barbara Fiore, La Signora dell'antica Casa


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