domenica 29 settembre 2019

Arcangeli, foglie dorate e zucchero filato

Come scritto nel mio precedente post dedicato a Mabon, il mese di Settembre per me è sempre stato ricco di magia per diversi motivi. Uno di questi è la festa patronale che, nel mio paesino, si celebra il 29 di settembre, giorno dedicato a San Michele Arcangelo.

Per noi bambini/ragazzi era una festività molto sentita: arrivavano le giostre, la piazza si riempiva di gente, musica, risate, bancarelle. La sera, complice anche la temperatura ancora mite, si usciva con la bicicletta, si raggiungeva il luogo di incontro prefissato - solitamente il monumento ai caduti dei giardini pubblici - e poi via, verso il divertimento.

Con il passare degli anni le cose sono cambiate: meno bancarelle, meno giostre, meno persone, eppure quel pizzico di magia nell'aria lo sento ancora, assieme all'odore dello zucchero filato, del croccante e delle caramelle gommose (tutte cose che ora non posso più mangiare, sigh!).

Questa giornata mi ricorda anche una persona che purtroppo non è più con noi, la mia adorata nonna materna. Ogni anno veniva a "passare il San Michele" a casa nostra. A pranzo mangiavamo i tortellini o i cappellacci di zucca, preparati nei giorni precedenti proprio per l'occasione. Avremmo dovuto attendere il periodo natalizio per mangiarne ancora, in quanto si tratta di uno dei piatti tipici delle feste.  Nel pomeriggio invece si andava in piazza, alle giostre, dove la nonna riusciva sempre a vincere qualsiasi cosa alla ruota della fortuna. Comprava un paio di numeri e automaticamente faceva colpo. Un esempio? Il mio primo radioregistratore portatile me lo vinse lei con una botta di fortuna inaudita. Oppure ci divertivamo a comprare bigliettini alla pesca di beneficenza, portandoci poi a casa gli oggetti più disparati, tra lampade a kerosene, vestiti di Barbie, libri illeggibili, vasetti di fiori che avrebbero tirato le cuoia dopo pochi giorni (io e mamma non abbiamo mai avuto il pollice verde anche se io col tempo ho iniziato a trovare una mia dimensione con i cactus). Ma era divertente e, sopratutto, era un giorno felice per tutti. 

Oggi vorrei quindi ricordare quella felicità innocente, fatta di foglie dorate che creano un tappeto sul viale dei giardini, l'odore dello zucchero filato ed un pensiero alla figura dell'Arcangelo Michele che, scacciando il Male dalla terra, magari scaccerà anche dalla mia vita un po' di tristi pensieri. 

Una piccola curiosità extra legata a questa giornata: dalle nostre parti "fare san Michele" significa traslocare. Solitamente il 29 settembre era la giornata in cui le famiglie che durante il periodo della semina e del raccolto affittavano i casolari attigui ad una porzione di terreno da gestire, tornavano alle proprie dimore in attesa della primavera e, di conseguenza, di un nuovo contratto lavorativo. 




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