venerdì 21 gennaio 2022

Fred in the Land of Magic, di C. Marshall - episodio n.1

Come annunciato in precedenza, a partire da oggi pubblicherò sul mio blog alcune perle di narrativa e di saggezza estrapolate da vecchie riviste dimenticate e ripescate in varie biblioteche online. Ho pensato fosse giusto dare la precedenza a "Fred in the land of magic", storia a puntate scritta da C. Marshall e apparsa su "The Australian Women Weekly" tra il 1933 ed il 1935. Ho setacciato a lungo il web e non mi risulta ne sia mai stata fatta una traduzione in italiano. 

Non sono cera che questa sia la primissima puntata dal momento che online non ho trovato traccia di episodi precedenti, pertanto se qualcuno avesse notizie più precise me lo scriva pure nei commenti!

Per il resto spero tanto che le avventure di Fred e Tony vi facciano divertire e che possiate apprezzare questa mia traduzione, amatoriale ma fatta con il cuore.

* * *

Era ormai scesa la notte. Due solitarie figure, uno sfinito ragazzino di dieci anni ed un cagnolino, osservavano attentamente la boscaglia alla ricerca di un punto di riferimento familiare e che li aiutasse a ritrovare la strada di casa.

Si erano persi. Scure nubi si raccoglievano in cielo mentre il rombo dei tuoni lacerava l'aria. Il ragazzino si chinò e prese tra le braccia il cucciolo, continuando a guardarsi attorno. Improvvisamente emise un gridolino di gioia: corse attraverso uno stretto sentiero che fino a quel momento non aveva notato e scorse una casa in lontananza. Oh, quanto era felice! Abbracciò forte il cane e gli disse: "Bene, Tony, sono sicuro che le persone che vivono in quella casa non potranno fare a meno di adorarti. Potrebbero anche darti un osso... Arriveremo là in un momento!"

Raggiunse con entusiasmo quella casa dopo aver oltrepassato una recinzione di filo spinato e, trovatosi sulla soglia, suonò il campanello.

Tutto era profondamente buio e malinconico. Il trillo del campanello risuonò come un eco nel bosco spaventando il ragazzino che strinse ancor più a sé il suo fedele compagno.

“Oh, ma perchè non arrivano? Devono essersi già tutti addormentati.” sospirò “Forse vanno a letto molto presto. In ogni caso questo dovrebbe svegliarli!” E suonò il campanello con più forza.

Che cos'era stato quel rumore? Solo il rombo di un tuono, pensò il ragazzino, e tentò di convincersi d'essere un uomo e di non aver paura dei temporali. Seguì allora un lampo di luce che illuminò un vecchio cartello appeso alla porta; a chiare lettere, di fronte ai terrorizzati occhi di Fred, spiccava la dicitura "Affittasi".

Singhiozzando, il ragazzo si sedette sulla soglia ed intrecciò attorno alla testolina del cucciolo le mani intirizzite dal freddo.

Ora la pioggia cadeva torrenziale e il vento freddo pareva deliziarsi nel torturare il ragazzino soffiandogli addosso. Fred si ranicchiò tentando di coprirsi i piedi nudi nel disperato tentativo di riscaldarsi e stava per assopirsi quando venne risvegliato dal rumore di un aeroplano. Più questo cresceva di intensità, più Tony ringhiava ed abbaiava.  Il rumore cessò quando l'aereo si fermò davanti alla porta, proprio vicino al ragazzo. Non poteva essere lungo più di un metro ed era di colore argento luccicante! Fred rimase a fissare meravigliato quella favolosa visione. E, mentre osservava, due gocce di pioggia caddero sull'aereo trasformandosi all'istante in bellissimi e scintillanti diamanti. La portiera dell'aereo si aprì e ne sbucò fuori un ometto dalla barba rossa. Questi si sfregò le mani paffute e disse: “Accidenti, povero ragazzo disperso, ti ho cercato ovunque! Mi è stato detto dalla Fata Zucchero Filato che sei stato visto vagabondare sotto la Nuvola Bianca Schiuma alle quattro di questo pomeriggio. Ma quella tremenda Nuvola Ringhio Nero l'ha spaventata facendola scappare via perciò mi è stato abbastanza difficile tracciare i tuoi movimenti da quel momento in poi. Ho chiesto aiuto a Sparky che mi ha illuminato la strada per giungere fin qui. Perciò devi essere molto riconoscente a Sparky.”

“Chi è Sparky? Lo vorrei ringraziare moltissimo” chiese il ragazzino trepidante.

“Ah ah ah! Certo, non conosci i nomi di tutto ciò che si trova a Magic Land! Ma imparerai presto. Oh, Sparky è uno dei migliori – senza di lui non potremmo fare nulla nelle notti di pioggia. I suoi lampi sono una benedizione per tutti noi nel Paese della Magia. Comunque, come ti chiami?”

“Fred” disse il ragazzo. Si stringeva nel proprio cappotto tremando dal freddo. “E' tutto a posto?Perchè, insomma, accidenti, mi sembri infreddolito. Hai bisogno di un cappotto bello caldo". Entrò velocemente all'interno del velivolo e ritornò recando con sé un piccolo cappotto lungo circa 25 cm. Fred era amareggiato. Come avrebbe potuto indossarlo? E faceva così freddo!

“E' un peccato che sia così piccolo!”, sospirò.

“Oh, non preoccuparti per simili sciocchezze” disse l'ometto. Toccò il ragazzino e questi iniziò a diventare sempre più piccolo.

“Presto, presto” gridò Fred, “devi rimpicciolire anche Tony altrimenti mi schiaccerà!”

“Che distratto che sono” sospirò l'ometto. “Non mi ero accorto del tuo cagnolino”. Toccò quindi anche Tony che immediatamente iniziò a restringersi.

L'ometto guardò allora il suo orologio e disse: “Accidenti, sono  quasi le otto e ci sono ancora altri quattro bambini dispersi che devo ritrovare! Devo mettermi in viaggio. Ma prima che io vada ti regalo un paio di scarpe magiche che ti porteranno ovunque.” e detto questo sparì per qualche istante dalla vista del ragazzo, rientrando in aereo. 

Quando l'ometto uscì, Fred come prima cosa vide un bellissimo paio di scarpe d'argento scintillanti. 

(Dove andrà Fred con le sue nuove scarpe? Lo scopriremo la prossima settimana.)

7 commenti:

  1. Sei stata brava a tradurre questo lungo racconto! È una bella storia!! Chissà se l'ovetto riuscirà a ritrovare gli altri quattro bambini e a cosa serviranno le scarpe d'argento ? Alla prossima. Ciao

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    1. Sono contentissima che ti sia piaciuta e che tu abbia apprezzato la mia traduzione! Beh, la prossima settimana scopriremo qualcosa in più su quelle scarpe d'argento quindi... Resta sintonizzata :D

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  2. L' "omino" non l'"ovetto" !!! Scusa !

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  3. Sei stata davvero molto brava, mi piace il racconto e attendo il continuo. Trovo molto interessante anche il tuo blog! :)

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    1. Ma grazie di cuore!! Sono davvero contenta che ti sia piaciuto, vedrai che nelle prossime puntate ci saranno anche dei colpi di scena. Un abbraccio grande, passa pure a trovarmi qui quando vuoi!

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  4. Brava Myriam. L'hai tradotta molto bene. Che storiella singolare,e ora dove andrà con il suo cagnolino tutti e due in formato ridotto? E quali vantaggi porteranno le scarpe d'argento? :D
    Un abbraccio

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    1. Ancora qualche giorno e lo scoprirai... Forse. Ehehe! Bisogna mantenere un po' di suspence!
      Ti ringrazio per i complimenti alla mia traduzione, faccio del mio meglio anche perchè è inglese australiano e di un secolo fa... Ogni tanto c'è da diventar matti ma per fortuna non mi lascio scoraggiare :D

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