Non sono ancora riuscita a rispondere a tutti i vostri commenti negli ultimi giorni e vi chiedo scusa... Ma prima o poi provvederò e passerò anche a trovarvi sui vostri blog!
Sono state giornate abbastanza incasinate ed impegnative, sto anche lavorando ad un paio di progetti extra (uno riguarda proprio questo blog e ve ne parlerò il mese venturo) e... Sì, insomma, cerco di tenere la mente impegnata per non pensare al marasma che c'è là fuori e che sta diventando per me insostenibile.
Nel post di oggi però vorrei parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che non poteva mancare in questo "Speciale di Halloween" a cui sto dedicando le mie pagine di ottobre!
Tutto ciò che ha a che fare con il 31 ottobre non ha origini americane bensì... europee. Ta-daah!
Non è ben chiaro quale sia stata la prima popolazione a dar vita ai rituali legati al periodo che va dal 31 ottobre al 2 novembre, che vanno quasi a perdersi nella notte dei tempi. Certo è che il nome come lo conosciamo oggi viene dallo scozzese All Hallows' Eve, ovvero Vigilia di Ognissanti.
Se questo nome ci riporta a tempi in cui il cristianesimo aveva già preso piede in buona parte del nostro continente (altrimenti non si parlerebbe di santi!), non dobbiamo però pensare che la tradizione sia nata negli ultimi anni perchè le radici sono decisamente più antiche.
I Celti festeggiavano in queste giornate la fine dell'anno agrario: concluse tutte le pratiche legate al raccolto, era giunto il momento in cui la terra doveva essere messa a riposo in previsione dell'inverno. Tale periodo prendeva il nome di Samhain, che in gaelico significa Fine dell'Estate.
Proprio in quanto momento di passaggio dal vecchio anno al nuovo, dalla fine di un ciclo all'inizio di qualcosa di diverso, i Celti pensavano che il velo tra i due mondi si assottigliasse e che gli spiriti potessero tornare in un qualche modo a camminare su questa terra.
Il folklore italiano conserva diverse tradizioni molto interessanti e decisamente precedenti alla moda americana. Ad esempio, in Liguria sopravvive l'usanza di apparecchiare la tavola per i propri defunti nella notte tra il 31 ottobre ed il 1 novembre mentre in Sardegna si festeggia Su Mortu Mortu: bambini, giovani ed adulti passavano di casa in casa chiedendo un'offerta per l'anima dei defunti come, ad esempio, vino, pane o dolci. In tempi più recenti tale questua è diventata prerogativa dei bambini.
Per saperne di più non farò mai a meno di consigliare questo bellissimo sito:
RispondiEliminaSei custode di storie e tradizioni... che piacevole carrellata cara Miryam. Della festa del periodo a cavallo dei mesi ottobre-novembre, mi è caro solo il ricordo del meraviglioso pasticcino chiamato "fava dei morti" che si trova nelle pasticcerie solo in quel periodo. Non ne ho ancora visti ma spero arriveranno presto a calmare la mia goloseria.
Ti è sfuggito il dito mentre digitavi la data di ottobre perché il mese che ha solo 30 giorni.
Quel "là fuori" che citi spaventa anche me.
Un abbraccio.
Quantunque abbia certamente origini remote, non mi ha mai "preso" come festività, probabilmente anche perché è ormai molto commercializzata, come d'altronde tutte le festività, che infatti mi trasmettono molto meno appeal rispetto a quando ero più giovane.
RispondiEliminaGrazie per l'interessante carrellata di tradizioni! Penso che, americana, sia la tradizione di vestire da streghe e di chiedere "dolcetto o scherzetto?" a chi apre la porta di casa. Tradizione che io non ho mai sentito in modo particolare. Complimenti per il post!
RispondiEliminaIo ho sempre trovato affascinante il confronto tra credenze antiche e trovare quanto è rimasto del "vecchio" nel nuovo, mentre la festa così come ha preso piede egli ultimi anni la trovo insopportabile!
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