lunedì 6 novembre 2023

La canzone di Legolas

Opera di Jef Murray

«E io», disse Legolas, «camminerò nei boschi di questo bel paese, il che per me è riposo sufficiente. In giorni a venire, se il mio sire lo permette, alcuni di noi verranno a dimorare qui, e quando giungeremo questi luoghi saranno benedetti, per qualche tempo. Per qualche tempo: un mese, una vita, un secolo. Ma l’Anduin è vicino, e l’Anduin conduce al Mare. Al Mare! 
Al Mare, al Mare! I bianchi gabbiani chiamano, 
Il vento soffia, e le bianche schiume danzano. 
Ad ovest, ad ovest, il sole sta tramontando. 
Nave, nave grigia, stanno chiamando 
Le voci di quelli già arrivati? 
Lascerò, lascerò i boschi ove siam nati; 
Stan finendo i nostri giorni quasi tutti, 
Ed io traverserò da solo i flutti. 
Lunghe son le onde sull’Ultima Spiaggia, 
E dolce l’Isola Perduta che a partire incoraggia, 
Ad Eressëa, Elfica Dimora che mai alcuno scoprire potrà, 
Ove non cadon le foglie: terra della mia gente per sempre sarà!». 
E così cantando Legolas si allontanò.

J. R. R. Tolkien - Il Signore degli Anelli

3 commenti:

  1. Il canto perfetto per questo periodo vicino alle commemorazioni dei morti. Il viaggio per mare senza ritorno verso le Terre dell'Estate e della Gioia. Tolkien era un grande conoscitore della tradizione celtica, e il porto d'approdo degli Eldar era non a caso Avallone ;).
    Un abbraccio

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  2. E' davvero suggestivo questo brano. Non ho mai letto i libri di Tolkien ma questo passaggio suscita davvero tanta emozione e curiosità. C'è molta malinconia e viene alla mente la solitudine che ogni giorno ci accompagna anche quando ci illudiamo di non esser soli.

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  3. Caspiterina mi stavo perdendo questo post. Non ricordo questo passo. Poi vado a ricuriosare sul/i libri. Un abbraccio e grazie.

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